Botte a bimbo di 18 mesi: baby sitter denunciata

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Settembre 2016 - 15:00 OLTRE 6 MESI FA
Botte a bimbo di 18 mesi: baby sitter denunciata

Botte a bimbo di 18 mesi: baby sitter denunciata

ROMA – L’hanno sorpresa a malmenare il loro bimbo di appena 18 mesi. Per questo una baby sitter romana rischia di finire a processo con l’accusa di percosse. La denuncia viene dai genitori che l’hanno licenziata in tronco e poi denunciata dopo aver scoperto le angherie di cui era vittima il piccolo.

I fatti risalgono a maggio 2015: nel pieno di un trasloco i genitori avevano affidato il loro bambino alle cure dei nonni e della bambinaia. Quest’ultima era in servizio tutti i giorni dalle 8 alle 18, esclusi i weekend. Per sei mesi si sono fidati ciecamente di lei, ma un bel giorno la nonna si è accorta che qualcosa non andava: ha sentito il nipotino piangere a squarciagola ed è corsa in camera da letto: “Quando ho aperto la porta, ho visto una scena agghiacciante”. La tata aveva acciuffato il piccolo per i capelli e lo teneva penzoloni mentre urlava disperato. Poi mentre gli cambiava il pannolino lo malmenava.

La nonna chiama la figlia al lavoro e le consiglia di rientrare subito a casa. Al suo rientro la mamma ha assistito incredula al mea culpa della baby sitter che singhiozzando confessa: “Ho fatto del male al vostro bimbo, mi dispiace, l’ho preso per i capelli, è meglio se non lavoro più per voi”.

Michela Allegri sul quotidiano Il Messaggero aggiunge dettagli:

Dopo il racconto si scatena il panico: il timore è che il bimbo possa essere stato maltrattato altre volte. La tata aveva infatti il compito di accudire il piccolo dalle 8 di mattina fino alle 18, tutti i giorni tranne il fine settimana. Era quasi sempre sola con lui e lavorava per quella famiglia da sei mesi. Alcune stranezze riscontrate negli ultimi tempi vengono rilette in una chiave diversa. I genitori sostengono infatti che il bimbo, da circa due mesi, si tirava da solo i capelli, a volte si dava delle botte in testa, era irrequieto e si ribellava al cambio di abiti e del pannolino, arrivando anche a piangere e a dimenarsi alla vista del fasciatoio.