Brescia, trova una bomba della prima guerra mondiale: la porta a casa, esplode e muore

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Agosto 2017 - 11:53 OLTRE 6 MESI FA
Brescia, trova una bomba della prima guerra mondiale: la porta a casa, esplode e muore

Brescia, trova una bomba della prima guerra mondiale: la porta a casa, esplode e muore

BRESCIA – Ha trovato una bomba inesplosa della prima guerra mondiale durante una gita in Valcamonica e l’ha portata nella sua casa di Vezza d’Oglio, in provincia di Brescia. L’ordigno è esploso nella sua casa e Alessandro Marini, 35 anni e originario di Milano, è morto per le ferite riportate.

Lino Febbrari sul quotidiano Brescia Oggi scrive che l’uomo era in gita a l’Adamello e ha trovato il residuato bellico e l’ha portato nella sua casa, dove è esploso nel pomeriggio del 25 agosto:

“Alessandro Marini era arrivato da breve tempo a Vezza in compagnia dei genitori, nel condominio di due piani occupato esclusivamente da turisti che si trova al civico 30 di via Stella, a breve distanza dal Centro eventi Adamello. Sempre secondo le prime informazioni raccolte, nei giorni scorsi il giovane ha fatto una escursione ad alta quota ritornandosene a casa con qualche reperto bellico, e ieri pomeriggio, quasi sotto gli occhi di alcuni vicini che stavano facendo una merenda all’aperto, è entrato nel garage dove li aveva depositati. Forse ne ha maneggiato uno; oppure la deflagrazione è avvenuta in modo spontaneo: comunque sia, dopo aver sentito un forte botto e osservato un intenso fumo bianco uscire dalla rimessa, i vicini lo hanno visto uscire di corsa tenendosi le mani al petto e dirigersi in casa lasciando una scia di sangue”.

Subito sono stati allertati i soccorsi ma all’arrivo dell’elicottero del 118 non c’è stato nulla da fare. I sanitari hanno tentato di rianimarlo invano e l’uomo, che si sarebbe sposato il prossimo ottobre, è morto. Sul corpo di Marini il magistrato di turno non ha disposto l’autopsia e ha affidato la salma alla famiglia. Il sindaco della città, Giovan Maria Rizzi, ha poi gestito lo sgombero del condominio per la messa in sicurezza dello stabile dove è esploso il residuato bellico.