Brindisi: Vitantonio Carrone, no soldi a Equitalia. Minacciò il suicidio

Pubblicato il 12 Giugno 2013 - 20:57 OLTRE 6 MESI FA
Brindisi: Vitantonio Carrone, no soldi a Equitalia. Minacciò il suicidio

Foto Lapresse

BRINDISI – Minacciava di uccidersi per un debito con Equitalia, ma Vitantonio Carrone non deve più pagare. L’uomo era salito su un traliccio a Brindisi, a sei metri di altezza, minacciando di buttarsi dopo aver ricevuto una cartella esattoriale da Equitalia. L’agenzia del Fisco doveva riscuotere, per conto della Consap, il fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura. Stiamo parlando di circa 26 mila euro dei fondi antiusura. Carrone, 70 anni, imprenditore agricolo, aveva denunciato i suoi aguzzini.

Nonostante la cartella ricevuta per errore, ora ringrazia Equitalia: ”Mi hanno fornito assistenza, sono subito venuti a trovarmi e insieme abbiamo trovato il modo per contestare quella cartella e per dimostrare che quel denaro mi spettava e non avrei dovuto ridarlo indietro”.

La lieta notizia l’ha ricevuta il 12 giugno. Ma il 19 ottobre scorso Carrone si era arrampicato su un traliccio lungo la strada dei Pittachi e scese dopo due ore, soltanto quando riuscì a parlare con l’Ansa, così come aveva chiesto a polizia e carabinieri.

Dal 1992 Carrone aveva subito diverse richieste estorsive che denunciò puntualmente. Fu stimato che i danni da lui patiti ammontavano a 48mila euro, ne ricevette 31 mila e gliene stavano per sottrarre 26 mila perché si sosteneva che non fosse stato in grado di documentare l’investimento degli stessi nella propria attività. Effettivamente Carrone aveva utilizzato quel denaro per lavorare. La storia gli ha dato ragione.