Bruno D’Agata, pilota aereo atterrato senza carrello: “Io eroe? Sono ex top gun”

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Ottobre 2013 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA
Bruno D'Agata, pilota aereo atterrato senza carrello: "Io eroe? Sono ex top gun"

Bruno D’Agata, pilota aereo atterrato senza carrello: “Io eroe? Sono ex top gun” (foto Ansa)

ROMA – Bruno D’Agata, 57 anni, romano di Ostia, è l’eroe che domenica sera, a Fiumicino ha dovuto affrontare con un carrello in meno l’atterraggio dell’Airbus A320 Alitalia in arrivo da Madrid.

Ex top gun dell’Aeronautica, pilota militare di F104 e Tornado con un passato in AirOne, ha all’attivo 15 mila ore di volo. La manovra che ha compiuto è stata difficile persino per lui che l’ha vissuta tante volte sul simulatore ma, racconta, “affrontarlo dal vero, è proprio un’altra cosa: con la responsabilità di 157 persone sulle spalle ho pensato solo a dare fondo a tutta la mia concentrazione e all’esperienza di migliaia di ore di volo”.

Al Corriere della Sera D’Agata ha raccontato quegli istanti concitati:

“Eravamo a fine turno e stavamo rientrando a Roma quando al momento dell’estrazione del carrello le spie sono rimaste accese sul rosso invece che passare sul verde. Il sistema è regolato da più computer che segnalano problemi: quello davanti e il sinistro sono riuscito a farli scendere, ma quello destro è rimasto bloccato. Si è aperto solo il portellone”.

Allora il panico è sceso sui 151 passeggeri a bordo, ma in quei momenti non c’è spazio per la paura:

“Dovevo far sentire loro la voce del comandante. Al microfono ho spiegato cosa era successo, che si era bloccato un carrello e che avremmo dovuto fare un atterraggio d’emergenza. L’ho detto nel modo più semplice e diretto possibile per tranquillizzare tutti e ho descritto cosa sarebbe accaduto dopo, che una volta toccato terra l’aereo si sarebbe appoggiato sul lato destro e che tutti poi avrebbero dovuto lasciare la cabina con gli scivoli. Anche questo – dice il comandante – fa parte dell’addestramento, si chiama Costumer relationship management. Tutti sono rimasti seduti ai loro posti, assistiti dal personale di volo. Devo dire che sono stati molto disciplinati, nessuno si è alzato per venire in cabina di comando”.

Il momento più bello, racconta ancora: “Quando nell’interfono ho sentito l’applauso dei passeggeri. Allora ho avuto la certezza che stavano tutti bene”. Quello più difficile, è durato quattro lunghissimi minuti: “Quando ho dovuto tenere l’aereo in linea, manovrandolo senza computer ma con i comandi manuali”.

E non è finita lì, dopo, quanto tutti erano al sicuro, D’agata è rimasto in piedi fino alle quattro del mattino. Prima di tornare a casa ha dovuto rispondere alle domande dei due ispettori dell’Agenzia Nazionale Sicurezza del Volo che indagano sull’accaduto. L’Airbus A320 è stato rimosso all’alba di lunedì dalla pista 16L che ha ripreso in pieno l’operatività. Sull’incidente la procura di Civitavecchia ha aperto un’inchiesta: si indaga contro ignoti per disastro colposo.