Mafia Capitale: “Tutti gli appalti dell’Ama con la tangente”, dice il giudice
di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Gennaio 2015 - 18:28 OLTRE 6 MESI FA
Buzzi-Carminati, giudici: Negli appalti Ama il massimo della corruzione
ROMA – Nelle gare di appalto dell’Ama, l’azienda municipalizzata dei rifiuti di Roma, si è raggiunto il massimo della corruzione. Lo scrivono i giudici del Tribunale del Riesame, che, in seguito agli arresti nell’indagine sul “Mondo di Mezzo” anche nota come “Mafia Capitale“, ha confermato il carcere per Salvatore Buzzi, capo della cooperativa “29 giugno”, e gli arresti domiciliari di Giovanni Fiscon, direttore generale dell’Ama quando l’amministratore delegato era Franco Panzironi.
Scrivono i giudici che “Nell’Ama il fenomeno corruttivo ha raggiunto la massima espressione inquinando tutte le gare di appalto”. Per i giudici l’Ama “piuttosto che improntare la propria attività a criteri di imparzialità e buon andamento della Pa, ha intrattenuto con le cooperative di Buzzi rapporti basati sulla corruzione”.
Tra Buzzi e Fiscon, secondo i giudici, avvenivano “frenetici scambi di sms e gli incontri, denotano l’esistenza di interrelazioni e contatti del tutto anomali nel corso di una procedura di aggiudicazione di un appalto”. Sull’ex dg Ama Fiscon, si legge, “non è stata individuata specifica utilità conseguita per la sua opera in favore dell’associazione criminale se si esclude la promessa di pulizia nel proprio appartamento” e “sussistono dubbi in ordine al riconoscimento dell’aggravante mafiosa” perché “non emergono indizi univoci in ordine alla coscienza di agevolare l’associazione”.
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