Gian Luigi Petranca e Valeriano Zoppetti muoiono: loro ultraleggero si schianta a terra

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Gennaio 2017 - 15:43 OLTRE 6 MESI FA
Cade aereo ultraleggero a Cremona, due morti: colpa della foschia

Foto Ansa

MILANO – Un ultraleggero è precipitato in un campo al confine tra i Comuni di Cremona e Castelverde. Sono morti sul colpo il pilota, Gian Luigi Petranca, 67 anni e Valeriano Zoppetti, sessantatreenne. I due erano amici e appassionati di volo.

Il pilota, Gian Luigi Petranca, era un industriale residente a San Rocco al Porto (Lodi), ed era a capo della Vigorplant, una delle aziende di produzione di terriccio più importanti d’Italia. Era un uomo che si era fatto da solo e, nelle interviste, amava ricordare le sue umili origini nonostante le quali era riuscito a realizzare un’azienda con oltre 30 milioni di fatturato l’anno. “Io non sono altro che l’indiano, il pachistano, l’indiano degli anni – era solito dire -. Io ho cominciato in anni in cui era possibile sognare, forse, però è possibile anche ora. Nei ’70 c’era una voglia immane a mettersi in proprio. Ero un artigiano, mi sono messo a lavorare nella cascina di mio suocero”.

Il suo compagno era un imprenditore di Castiglione d’Adda (Lodi). Erano partiti dall’Avio superficie di Casaliggio di Gragnano (Piacenza), ed erano presumibilmente diretti all’AeroClub del Migliaro, alla periferia di Cremona, a circa un chilometro e mezzo di distanza in linea d’aria dal punto in cui è precipitato il velivolo. Il pilota era socio sia a Casaliggio sia all’Aeroclub del Migliaro. A lanciare l’allarme è stato uno dei dipendenti dell’azienda agricola Premi in località Breda de’ Bugni, nel Comune di Castelverde (Cremona).

L’aereo, un Ulm Skyleader 600 Rg turbo, monomotore a due posti, si è schiantato a terra. L’impatto è stato violentissimo. Quando sono arrivati i soccorsi, piloti e passeggero erano già morti. Petranca era un pilota esperto e anche un abile elicotterista. Non ha tentato alcun atterraggio d’emergenza. E’ caduto piatto con il suo velivolo a una velocità che si valuta tra gli 80 e i 100 chilometri all’ora. E’ stata disposta l’autopsia sulle due salme. La Procura di Cremona ha aperto un’inchiesta. Il sostituto procuratore Carlotta Bernardini ordinerà una perizia sul velivolo per stabilire le cause e la dinamica dell’incidente. Si vuole capire se all’origine della tragedia vi sia stato un malore o un errore del pilota in un frangente in cui la visibilità era resa difficoltosa dalla foschia.