Cagliari, abusi su una bambina: carabiniere a processo

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Settembre 2017 - 05:23 OLTRE 6 MESI FA
Cagliari, abusi sessuali su bambina: carabiniere a processo

Cagliari, abusi sessuali su bambina: carabiniere a processo

CAGLIARI – Avrebbe abusato sessualmente di una bambina: a processo un carabiniere. Tra gli imputati dell’inchiesta, anche la madre della bambina, che oggi ha 15 anni. I fatti contestati, scrive Mauro Lissia su La Nuova Sardegna, risalgono al 2009.

All’epoca la bambina viveva insieme alla madre, al padre disoccupato e alle due sorelle più grandi a Sanluri, piccolo paese del cagliaritano, in condizioni “di estremo degrado”, scrive il quotidiano sardo.

Il carabiniere accusato di aver abusato della bambina fino al 2012 prestava servizio a Sanluri con il grado di appuntato, e adesso deve rispondere di atti sessuali con minore al di sotto dei dieci anni, la stessa accusa rivolta alla madre della bimba che è imputata anche di maltrattamenti in famiglia.

L’accusa, però, ha una sola prova a carico del militare e della donna: il racconto della bambina, che avrebbe raccontato tutto tre anni dopo i fatti ad una psicologa, ed è poi stata ascoltata cinque anni fa in un incidente probatorio in sede protetta insieme ad una psicologa infantile.

Secondo la difesa, la bambina, oggi quindicenne, in questi anni “potrebbe aver lavorato inconsciamente con la fantasia per ragioni che non attengono alla cronaca giudiziaria”.

Racconta la Nuova Sardegna: 

I fatti, così come emergono dagli atti d’indagine. Siamo nel 2009, la piccola vive insieme alla madre, al padre disoccupato e alle due sorelle più grandi in condizioni di estremo degrado. La famiglia riceve l’assistenza dei servizi sociali e sostegno psicologico, la madre è nota per le sue intemperanze. D’improvviso il padre scompare e soltanto settimane dopo le figlie ricevono una lettera: «Perdonatemi – è scritto – ho dovuto lasciarvi per trovare un lavoro e garantirvi il pane».

La figlia più piccola non la prende bene e proprio in quei giorni riferisce alla psicologa di aver subìto attenzioni proibite da un uomo, che aveva una relazione con la madre. La bimba ha solo sette anni ma parla di rapporti completi. La psicologa informa la Procura e parte l’inchiesta. Sono i commilitoni della compagnia di Sanluri a scoprire che l’uomo chiamato in causa dalla bimba è un collega, a sua volta sposato e padre di una ragazzina. Si cercano riscontri, vengono sentite le sorelle della bimba: «Mai visto o sentito nulla». La madre nega, poi sparisce con un altro uomo, si rende irreperibile. Il carabiniere respinge ogni accusa, non ammette neppure la relazione sessuale con la donna. C’è però la conferma, con sfumature e dettagli da chiarire, nell’incidente probatorio. Ma saltano fuori anche elementi di incertezza, un’incertezza alimentata anche dal carattere molto particolare dell’unica testimone e parte offesa.