Camerino, casa è distrutta dal terremoto: gli chiedono di pagare affitto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Febbraio 2017 - 10:35 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La sua casa è stata distrutta nel terremoto che il 26 ottobre ha devastato il Centro Italia, eppure continuano a chiedergli di pagare l’affitto. Protagonista della vicenda, raccontata dal quotidiano Cronache Maceratesi, è un terremotato di Camerino, in Provincia di Macerata, che pur essendo stato costretto ad abbandonare la casa in cui viveva insieme alla famiglia si è visto recapitare la richiesta di pagamento del canone mensile da parte dell’ente proprietario dell’immobile. Quella richiesta, fortunatamente, era solo un errore, successivamente risolto.

La famiglia, che oggi vive in un camping sulla costa, a Porto Recanati, risiedeva in un immobile dell’Erap, l’ente regionale per l’abitazione pubblica. Una casa popolare in zona rossa, completamente inagibile: da tempo i residenti si chiedono se quell’edificio sia stato costruito con criteri antisismici, specialmente in un territorio che aveva già conosciuto il terremoto del 1997.

Alcuni giorni fa al titolare del canone di locazione è arrivata una lettera con la richiesta del pagamento di due mensilità. L’uomo risulta moroso e dall’Erap, evidentemente, non si sono accorti che quella casa è inagibile: indignato, il destinatario dell’ingiunzione di pagamento ha telefonato all’ente, ricevendo la sorprendente risposta da un’impiegata. “Dovete pagare”, ribadisce la donna, con fare infastidito. L’uomo risponde che non può pagare un’abitazione distrutta e non può farlo anche perché è ormai rimasto anche senza lavoro. Aggiunge che in quella casa dal 26 ottobre non è riuscito più a rientrarci neanche per recuperare gli oggetti personali.

La vicenda è stata fortunatamente risolta da un amico del terremotato, che ha chiamato l’Erap, preteso di poter parlare con un dirigente e spiegato quale fosse la situazione a Camerino, e più nello specifico nella zona rossa, dove il pagamento dei canoni di affitto è stato sospeso il primo novembre. Da qui l’annullamento immediato della richiesta di pagamento.