Campo Felice, elicottero caduto: trovata la scatola nera

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Gennaio 2017 - 20:46 OLTRE 6 MESI FA
Campo Felice, elicottero caduto: trovata la scatola nera

Campo Felice, elicottero caduto: trovata la scatola nera

L’AQUILA – Ci sono volute più di 8 ore di lavoro a quota 2 mila metri di altezza per recuperare la scatola nera dell’elicottero del 118 precipitato ieri a Campo Felice. Lo strumento si presenta in buone condizioni ed è stato ritrovato durante il sopralluogo nei pressi del relitto, da un investigatore dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo. Da i dati registrati sulla scatola le autorità dovrebbero riuscire a ricostruire quanto accaduto.

La Procura dell’Aquila ha subito aperto un’inchiesta. In giornata, inoltre, secondo quanto appreso da fonti investigative, ci sono già stati i primi interrogatori sul posto dei testimoni dichiarati. L’inchiesta è ancora contro ignoti mentre non sono state, al momento, formulate ipotesi di reato.

Per amici, istituzioni e colleghi di lavoro, è stato invece il giorno del cordoglio per le sei vittime, Walter Bucci, 57 anni, medico rianimatore del 118 Asl dell’Aquila, Davide De Carolis, tecnico dell’elisoccorso del soccorso alpino e consigliere comunale di Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila), Giuseppe Serpetti, infermiere, Mario Matrella, verricellista, Gianmarco Zavoli, pilota. Nello schianto è morto anche Ettore Palanca, 50 anni, di Roma, che si era fatto male sciando, procurandosi la frattura di tibia e perone.

Un team di 12 psicologi è a disposizione per assistere i familiari delle vittime. Per quanto riguarda i rilievi, vista la necessità di lavorare in una zona molto impervia, sono arrivati appositamente militari sci-alpinisti dal Centro di addestramento alpino dell’Arma di Selva di Valgardena (Bolzano): hanno viaggiato tutta la notte. Sono stati loro a fornire assistenza ai tecnici dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, l’organo tecnico che si occupa degli accertamenti in caso di disastri aerei.

Oltre alla salita delle squadre a piedi, si è reso necessario l’uso di elicotteri e di droni. A differenza del giorno dello schianto, le condizioni climatiche erano ottime. I carabinieri hanno scandagliato non solo il punto dove è precipitato l’Agusta Aw 139, ma anche una zona tutt’intorno di diverse decine di metri, ovunque potessero esserci oggetti proiettati dall’urto. Tra i reperti trovati lontano dai rottami, l’involucro di un defibrillatore.

Quanto alla scatola nera, ora bisognerà decifrarla. Per farlo sarà nominato un perito o un consulente tecnico degli investigatori assieme a personale della stessa Ansv. L’area, comunque, è ancora sottoposta a sequestro e vigilata da una pattuglia lungo la strada statale 696, all’altezza del chilometro 14.

Nelle prossime settimane, il relitto dell’aereo sarà recuperato e trasportato a valle, con prevedibili difficoltà vista la pendenza del 100% e il suolo inclinato di 45 gradi. I pezzi verranno stipati all’Aquila o fuori città, a seconda delle condizioni e delle necessità, e tenuti a disposizione dell’autorità giudiziaria fino alla fine dell’inchiesta. Quanto alle vittime, ancora non si sa quando verrà dato il nulla osta per le esequie, riconsegnando le salme alle famiglie. L’ipotesi di disporre delle autopsie o ricognizioni è soggetta in queste ore alla valutazione del pubblico ministero.