Captagon, droga del combattente sequestrata a Genova. Serviva a finanziare Isis

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Maggio 2017 - 11:25 OLTRE 6 MESI FA
Captagon, droga del combattente sequestrata a Genova. Era diretta in Libia

Captagon, droga del combattente sequestrata a Genova. Era diretta in Libia (foto d’archivio Ansa)

GENOVA – I funzionari del servizio Antifrode dell’Agenzia delle Dogane in collaborazione con la Guardia di finanza hanno sequestrato 37 tonnellate di pasticche di Captagon, la cosiddetta ‘droga del combattente‘. Il carico sequestrato era in un container in transito nel porto di Genova e diretto in Libia. L’indagine che ha portato al maxi sequestro di droga è stata coordinata dal sostituto procuratore distrettuale Federico Manotti. La droga sarebbe servita a finanziare il terrorismo islamico e in particolare l’Isis.

Le pasticche sequestrate in porto a Genova avrebbero fruttato oltre sette milioni e mezzo di euro. Soldi, secondo gli uomini della guardia di finanza e dell’ Agenzia delle entrate, che dovevano finanziare l’Isis. Gli investigatori hanno scoperto l’itinerario del farmaco oppiaceo e come era stato camuffato. Partite dall’India, le pastiglie erano state regolarmente dichiarate nelle bolle di accompagnamento come medicinali e erano dirette allo Sri Lanka. Qui il carico è stato trasferito in altri container e ‘nascosto’ in mezzo a coperte e shampoo. Il container, di passaggio dal porto di Genova, avrebbe dovuto raggiungere la Libia e in particolare le città di Mosul e Tobruk. Qui le pasticche sarebbero state vendute a due dollari l’una a fronte di un costo iniziale di 77 centesimi. Il ricavo sarebbe finito nelle casse dei terroristi.

Il tramadolo è un oppioide sintetico, utilizzato nella terapia del dolore, che tenuto conto delle sue proprietà si presta a usi non terapeutici, essendo utilizzato in tutto il Medio Oriente come sostanza stupefacente. L’importante carico, proveniente dall’India, era destinato alla Libia, dove avrebbe alimentato i canali dell’illecito smercio di questa sostanza. Il provvedimento cautelare è stato chiesto dalla procura Distrettuale antiterrorismo ipotizzando il delitto di “falsità ideologica mediante induzione” aggravato dalla finalità di terrorismo, configurazione giuridica che è stata accolta dal gip del Tribunale di Genova che ha quindi disposto il sequestro preventivo dell’ingente quantitativo di tramadolo.

Tommaso Fregatti e Marco Grasso sul Secolo XIX allargano i territori dell’accaduto:

C’è il forte sospetto che dietro a questo traffico di droga ci siano fiancheggiatori o appartenenti allo Stato Islamico. La “droga del combattente”, come appurato dalle organizzazioni internazionali, è una sostanza stupefacente utilizzata dai miliziani dell’Isis durante i combattimenti come eccitante per amplificare la resistenza durante gli scontri. Già precedenti indagini hanno permesso di scoprire come il porto del capoluogo ligure sia utilizzato come crocevia per il finanziamento del terrorismo islamico. In particolare il traffico di veicoli rubati diretto dalla Libia a Genova che nei mesi scorso ha portato a sequestri e arresti.