Casa, te la scippano. Migliaia le occupazioni abusive. Esci e quando rientri…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Agosto 2014 - 12:59 OLTRE 6 MESI FA
Casa, te la scippano. Migliaia le occupazioni abusive. Esci e quando rientri...

Casa, te la scippano. Migliaia le occupazioni abusive. Esci e quando rientri…

ROMA – Casa, te la scippano. Migliaia le occupazioni abusive. Esci e quanto rientri… Sulla casa, per un tetto sulla testa, una guerra tra poveri si combatte ogni giorno nelle città italiana. Guerra dove a vincere è la prepotenza di chi occupa abusivamente alloggi, in larga maggioranza popolari, destinati a cittadini che ne hanno diritto ma che per esercitarlo devono aspettare anni quando va bene. Sono 15mila le case occupate abusivamente tra Roma e Milano, secondo i dati più aggiornati.

Che registrano un preoccupante aumento, dell’ordine del 20%. Solo a Milano nel 2013 le case di proprietà pubblica occupate illegalmente sono arrivate a 3575, un  quinto in più secco rispetto all’anno precedente. Significa altri 612 alloggi “requisiti” illegalmente ad altrettante famiglie in attesa da anni. Nel 2013 sono state 800 le persone denunciate alla magistratura.

Per arginare il fenomeno (criminoso e spesso aggravato dalla gestione violenta del racket) non è servito nemmeno inserire nel Piano Casa di Matteo Renzi la norma che inibisce l’allaccio alla rete dei servizi essenziali (gas, luce, acqua) alle case occupate. Chi si allaccia abusivamente, chi riesce a resistere una ventina di giorni giusto il tempo che i vigili passino a controllare, chi addirittura si sostituisce nominalmente al titolare effettivo subentrandogli nelle bollette.

I casi si contano a migliaia. Ne citiamo alcuni. Dal povero Giovanni Gherardi di Bologna (leggi qui), 73 anni e padrone di un alloggio popolare dal 1951 che a causa di continue assenze si è ritrovato un altro nome sul citofono e una famigliola africana dentro casa. A Maria Lorenzi di Roma (leggi qui) che, per andare a visitare la mamma novantenne malata è finita a vivere per tre settimane sul pianerottolo di casa sua (occupata). O, per concludere, il caso di Vincenza di Bari (leggi qui), che dopo la degenza in ospedale e la convalescenza presso i familiari è dovuta riparare nel garage visto che la casa non c’era più.