Case popolari a Roma, dietro le botte al nero gli squadristi degli abusivi

di Riccardo Galli
Pubblicato il 3 Luglio 2017 - 08:45 OLTRE 6 MESI FA
Case popolari a Roma, dietro le botte al nero gli squadristi degli abusivi

Case popolari a Roma, dietro le botte al nero gli squadristi degli abusivi

ROMA – Case popolari a Roma, dietro le botte al nero che va a vedere per la prima volta l’appartamento che gli è stato regolarmente assegnato non c’è solo il bullismo occasionalmente razzista. I “bulli” che hanno picchiato e scacciato il nero sono le squadre, gli squadristi del racket criminale delle occupazioni abusive.

Nero, “qui i negri non li vogliamo”. Non è tutto, purtroppo non è tutto. Il “nero” in questione era ed è un uomo che vive e lavora regolarmente in Italia da 26 anni, 26 anni! Ma l’avrebbero intimidito e forse picchiato, comunque messo in condizione di fuggire e mai e poi mai abitare l’appartamento suo per graduatoria anche fosse stato di pelle chiara.

A Roma sono novemila, almeno novemila e la stima è ufficialmente per difetto, gli appartamenti di edilizia popolare occupati da abusivi. Appartamenti di fatto in mano e “di proprietà” di un racket, di una organizzazione criminale che nessuno contrasta davvero. A Tor Bella Monaca dove hanno picchiato il “nero” cacciano anche i bianchi che si sono visti assegnare regolarmente la casa. Vanno dall’assegnatario, gli offrono soldi per andarsene. Un’offerta da non rifiutare, altrimenti passano alle maniere forti.

Il racket caccia gli assegnatari e ci piazza in quelle case quelli che hanno “comprato” dal racket la casa. Un’organizzazione criminale lucra sulle case popolari dopo essersene impadronita con la violenza. E con la violenza le controlla le case. E il racket ha in strada le sue squadre d’azione, le sue vedette e i suoi soldati. Come a Scampia e in altri luoghi d’Italia ci sono le squadre, le vedette e i soldati del traffico di droga. A Roma si traffica anche in case popolari.

E questa attività criminale trova anche degli alibi e dei complici.

La menzogna, tutti sanno che menzogna è ma si fa finta non lo sia, delle case occupate per necessità solo e soltanto da poveri senza tetto. Menzogna, esiste un mercato illegale delle case e i poveri senza una casa se non pagano il pizzo la casa vengono “convinti” ad abbandonarla. E, se non lo fanno subito e a capo chino, allora capita che una volta usciti di casa al ritorno la trovino catturata, scippata, occupata dagli uomini e dai clienti del racket.

E la bugia secondo la quale le case popolari siano assegnate prevalentemente e facilmente agli stranieri. La bugia degli italiani “dietro gli altri”. Non è vero: agli stranieri che vivono in Italia e hanno regolari requisiti per chiedere e ottenere alloggio popolare le graduatorie hanno finora assegnato neanche il 10 per cento delle case.

Una menzogna “di sinistra” e una bugia “di destra” a fare entrambe da spalla e complice al racket criminale degli abusivi e alle spedizioni in piazza delle squadre del racket.