Case solidali a Senigallia: te le costruisci e ci vai a vivere

Pubblicato il 30 Agosto 2011 - 08:00 OLTRE 6 MESI FA

SENIGALLIA (ANCONA) – Una casa può essere solidale? Certo, a patto che segua un progetto di condivisione e integrazione tra i costruttori, nonché futuri inquilini. A Senigallia, piccola città delle Marche, è stato inaugurato un cantiere di autocostruzione per italiani e immigrati.

Un’idea della cooperativa “Consorzio solidarietà e mondo solidale”. Il piano mette insieme dieci famiglie comunitarie e altrettante extracomunitarie per realizzare edifici a prezzi concorrenziali e a basso impatto energetico. Insomma, risparmiare nella costruzione e nella gestione, riuscendo anche a condividere un vero progetto di integrazione tra vecchia e nuova cittadinanza.

Il progetto denominato “Le mani, per vivere insieme” offre non solo un’abitazione, ma anche una sorta di comunità, fatta di legami sociali e di prossimità, di buon vicinato. I futuri proprietari degli alloggi, infatti, lavoreranno concretamente nel cantiere sotto la guida di personale specializzato in modo da abbattere i costi e costruire legami di solidarietà. Nel progetto sono rappresentate sette diverse nazionalità: italiana, polacca, cinese, iraniana, albanese, algerina e ucraina.

Tre sono i continenti di provenienza: Europa, Asia e Africa. Tra i cittadini comunitari, invece, ci sono nove famiglie italiane e una polacca. Dal punto di vista del lavoro svolto, la squadra di autocostruttori è così suddivisa: quattro operai, due artigiani, due impiegati, due infermieri, due poliziotti, una cameriera, un carabiniere, una casalinga, un commerciante, un elettricista, un’operatrice sanitaria, una parrucchiera, un pizzaiolo.

Come saranno le nuove case ‘sociali’? I venti appartamenti saranno suddivisi in quattro blocchi architettonici di cinque alloggi ognuno. Ogni blocco è composto da un appartamento da 65 metri quadrati e uno da 103 mentre i restanti tre saranno un po’ più larghi, da 116 metri quadrati. Non manca nulla: all’esterno sono previsti posti auto e aiuole. Si tratta di un progetto sperimentale (il primo nelle Marche ed uno dei pochi in Italia), finanziato da banca popolare Etica, che concede il mutuo alla cooperativa di autocostruttori. Pur tra mille difficoltà legate alla sperimentalità del progetto il cantiere è stato finalmente avviato con grande soddisfazione di tutti, proprietari, tecnici e amministrazione locale.

Il progetto è co-finanziato con il fondo ministeriale per l’inclusione sociale degli immigrati e gli alloggi sono destinati sia a cittadini italiani, sia a cittadini stranieri regolarmente residenti. Per questo motivo, il cantiere di autocostruzione non si limiterà all’edificazione delle case, ma lavorerà anche alla costruzione delle relazioni fiduciarie tra le persone appartenenti a culture diverse in modo da rendere possibile una convivenza interetnica basata su una forte coesione sociale.