Case vacanze online inesistenti: 600 raggirati, 22 denunciati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Luglio 2016 - 11:47 OLTRE 6 MESI FA
Case vacanze online inesistenti: 600 raggirati, 22 denunciati

Case vacanze online inesistenti: 600 raggirati, 22 denunciati

ROMA – Case vacanze online inesistenti: 600 raggirati, 22 denunciati. Una banda dedita alle truffe online di case-vacanza è stata sgominata dalla Polizia di Stato, che ha denunciato 22 persone. Gli indagati avevano messo in piedi un articolato sistema di raggiri per affittare appartamenti inesistenti, o di cui non aveva la disponibilità, locandoli persino a più famiglie contemporaneamente.

Le indagini, condotte dal Compartimento della Polizia postale e delle comunicazioni di Milano, a seguito di alcune denunce, sono riuscite a risalire dal web ai responsabili reali, a cui sono contestati almeno 600 casi di raggiro, 254 dei quali a Milano. Il gruppo criminale ‘affittava’ appartamenti nelle più rinomate località di villeggiatura, sulle Riviere o in prestigiose località montane.

Le indagini hanno svelato l’esistenza di tre gruppi: il primo, formato da cittadini italiani ritenuti i capi e promotori dell’associazione, che si occupava di inserire progressivamente gli annunci sui servizi della rete, seguire le trattative telefoniche con le vittime e, infine, incassare i proventi della frode.

Il secondo, composto da cittadini romeni, si occupava di procacciare numerosi prestanome che, previo compenso, attivavano conti correnti presso istituti bancari situati nel territorio lombardo e ligure, grazie ai quali potevano disporre delle carte di pagamento per far confluire i proventi illeciti.

Il terzo, infine, rappresentava la “manovalanza” dei primi due, ed era composto da cittadini italiani e stranieri che dietro un corrispettivo si recavano presso le banche per attivare quanti più conti correnti possibili, fornendo successivamente ai promotori i codici dispositivi per i servizi di home banking e le tessere bancomat necessarie al prelievo. Per l’apertura di ogni conto corrente potevano incassare fino a 700 euro, per l’attivazione di una carta fino a 200 euro.