Caso Moro, ex pg Luciano Infelisi: via Fani? Mai emerso coinvolgimento di 007

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Marzo 2014 - 18:51 OLTRE 6 MESI FA
Caso Moro, ex pg Luciano Infelisi: via Fani? Mai emerso coinvolgimento di 007

Via Fani, 16 marzo 1978 (LaPresse)

ROMA, 24 MAR – Caso Moro, strage di via Fani: l’ex magistrato e procuratore di Roma Luciano Infelisi smentisce le tesi dell’ispettore di polizia Enrico Rossi, secondo il quale c’erano due uomini del Sismi a bordo di una Honda durante il rapimento di Aldo Moro in via Fani: “Sento il dovere di dichiarare, per quanto di mia conoscenza, che dalle indagini da me condotte su incarico dell’allora procuratore Giovanni De Matteo, e che si conclusero con numerosi ordini di cattura nei confronti di Gallinari, della Faranda e di altri brigatisti, non è mai emerso alcun coinvolgimento di presunti aiuti da parte dei Servizi Segreti alle Br che idearono ed eseguirono il rapimento di Moro e l’eccidio della sua scorta”. Infelisi, magistrato di turno quel 16 marzo 1978, fu il primo inquirente ad occuparsi dei fatti di via Fani.

“Neanche negli interrogatori e nei riscontri da me effettuati in tanti anni di impegno specifico nella lotta al terrorismo – aggiunge Infelisi – è mai emerso, non dico una prova, ma neanche un indizio di tale asserito favoreggiamento. Posso ricordare che sul luogo dell’agguato vi era effettivamente un’agente della Polizia di Stato, che si trovava però casualmente presente, e che non intervenne perché stava accompagnando il figlio a scuola”.

“Il rapimento – dice ancora Infelisi – fu effettuato con una precisa tecnica militare da soggetti che hanno dimostrato di non aver certo bisogno di aiuti e favoreggiamenti da parte di alcuno, come risulta dalle loro ampie confessioni. Mi domando che valore può aver avuto una lettera anonima, e perché l’ex ispettore della Polizia, che non si è mai occupato del caso, abbia deciso a distanza di oltre 25 anni dall’efferato delitto, di prospettare una tesi che non ha avuto alcun riscontro. Tutte le strade investigative furono battute da me e dai colleghi che si succedettero, e mai emerse alcunché. Posso concludere che la dietrologia è veramente dura a morire, ed è di per se pericolosa perché annulla la responsabilità dei veri autori, alla ricerca di fantasmi”.

Chi è Luciano Infelisi? Un paio di link utili: Repubblica 1987 e Corriere 1997