Catania. Cene e feste a casa del boss, i misteri dei fratelli Lombardo

Pubblicato il 15 Novembre 2010 - 16:36 OLTRE 6 MESI FA

Quattro ore dai boss, sarebbe il tempo passato da Angelo Lombardo, fratello del governatore siciliano Raffaele in una masseria a Margherito, nelle campagne di Ramacca. Siamo nel cuore della Sicilia e secondo le indagini dei carabinieri del Ros, ricostruite da Francesco Viviano ed Alessandra Ziniti per Repubblica, ci sono le foto che testimoniano di quell’incontro, e forse di altri ancora. Provano «rapporti diretti tra i Lombardo e i boss di Cosa nostra» che per i giudici sarebbero «provati».

Nella masseria del geologo Giovanni Barbagallo alle 12,34 di domenica 4 maggio 2008 arriva una macchina grigia, appartiene al fratello di Lombardo. E’ una Audi Q7 ed entra nella tenuta  dove ci sono i pezzi grossi di Cosa Nostra, tra cui Enzo Aiello, il rappresentante provinciale della mafia catanese.

Secondo quanto scrive “La Repubblica” il governatore Lombardo non c’è: «Da quando è stato eletto alla presidenza della Regione — dicono i mafiosi intercettati — Raffaele ha chiuso il cerchio. Per parlare con lui bisogna parlare con suo fratello Angelo, sul quale adesso i mafiosi contano parecchio per puntare anche ai flussi finanziari per appalti e opere pubbliche che arrivano da Roma» .

Oltre a quello di Margherito ci sarebbero altri incontri, alla segreteria politica di Angelo Lombardo in viale Africa 84 a Catania. Pure lì i Ros immortalano le facce di Barbagallo con Carmelo Finocchiaro e Giuseppe Tomasello, tutti arrestati nel blitz del 3 novembre.  E’ il marzo 2008, i boss «promettono il loro sostegno per le campagne elettorali dei Lombardo, chiedono interventi per sbloccare pratiche alla Regione».