Cazzillo, bigotta e ciaspola: l’operazione vintage del dizionario 2012

Pubblicato il 24 Ottobre 2011 - 13:24 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dicesi “cazzillo” quell’oggetto (o concetto) di varia natura che è impossibile da definire. E’ la parola nata nel dialetto napoletano per definire un universo vastissimo di oggetti curiosi che non si riescono a definire. Soprattutto, “cazzillo” è diventato lingua italiana grazie alla certificazione più solenne che c’è: è entrato fra le novità del vocabolario Devoto-Oli 2012. Cazzillo come ciaspola, bigotta e scialatiello, ha però il sapore del vecchio che torna. Come la pasta e ceci che torna improvvisamente di moda e dalle cucine si sposta sulle tavole gourmet. Cazzillo (e i suoi fratelli) sono parole regionali, che vengono dai dialetti e sono state recuperate per uno di quegli strani processi della lingua. Basta che qualcuno tiri fuori la parola giusta a definire qualcosa di fino ad allora difficile da nominare e il gioco è fatto.

Operazione vintage quella del Devoto-Oli. Dalle parti di Napoli sanno da sempre che cazzillo è un arnese curioso, così come al Nord sanno che zarro è una persona rozza dai modi sguaiati. L’italiano 2012 insomma recupera le vecchie tradizioni casalinghe e riscopre le parole di una volta dandogli una nuova allure. 

Nel vocabolario trovano spazio anche i consueti neologismi d’importazione: click day, book reader, docu-reality. Ma anche “milleproroghe” (il decretone , molto italiano, dove entra di tutto e di più), “terzopolista” (anche qui una parola dalla politica), “lenzuolata” (testo di un articolo o di un libro particolarmente lungo, ma anche gli sterminati verbali delle intercettazioni così come proposti sui giornali). D’altra parte il vintage è di moda e il cazzillo può ora aspirare a una seconda vita. Decisamente più trendy.