Cgil: “Pompei, sceneggiata soprintendente. Autorizza assemblea, poi apre cancelli”

di redazione Blitz
Pubblicato il 31 Luglio 2015 - 11:15 OLTRE 6 MESI FA
Cgil: "Pompei, sceneggiata soprintendente. Autorizza assemblea, poi apre cancelli"

Cgil: “Pompei, sceneggiata soprintendente. Autorizza assemblea, poi apre cancelli”

POMPEI – Tutta “una sceneggiata”, quella di venerdì scorso a Pompei, quando il soprintendente Massimo Osanna si è presentato in veste di salvatore agli scavi e ha aperto i cancelli ai turisti imbufaliti rimasti ore in attesa sotto il sole cocente. L’ennesima assemblea “a sorpresa” che ha scatenato la ridda di polemiche contro i sindacati non era una sorpresa per lui, che quella assemblea aveva autorizzato. E’ quanto sostenuto del segretario Cgil Campania, Franco Tavella, all’assemblea di giovedì 30 luglio. Questa volta senza disagi.

Tavella, pur ribadendo la presa di distanza e la condanna per i metodi di “qualche capo popolo che ha organizzato l’assemblea dei lavoratori venerdì scorso”, ci ha tenuto a precisare che si è trattato comunque di un’assemblea autorizzata proprio dal soprintendente “che poi non può presentarsi il giorno dopo in maniche di camicia facendo vedere che quei cancelli li apriva lui. Tutto questo sa tanto di una sceneggiata”.

Ai lavoratori riuniti ieri sono stati chiariti tre punti: mai più assemblee “come serrate selvagge” che danneggiano l’immagine del sito archeologico e del sindacato stesso; i problemi ci sono e vanno risolti per restituire ai lavoratori la dignità e la serenità sul luogo di lavoro; l’episodio di venerdì scorso non diventi un alibi ”per attaccare i diritti acquisiti dei lavoratori e aprire a una precarizzazione con ricorso a lavoro interinale nel sito di Pompei”.  Anche se i precedenti sono piuttosto numerosi, almeno un episodio all’anno a partire dal 2001.

Tavella ha spiegato che ”i problemi nell’organizzazione del lavoro nel sito archeologico di Pompei ci sono, e che i lavoratori non sono stati pagati da nove mesi, per un disguido tra ministeri, ma hanno diritto a ricevere il salario integrativo maturato, perché hanno lavorato e, se questi problemi non saranno risolti, la Cgil organizzerà un grande sciopero di cui si assumerà tutta la responsabilità”.

”I lavoratori degli Scavi – ha aggiunto – negli anni sono stati dimezzati di numero e non sostituiti. Questo significa che chi resta alle prese con la guardiania raddoppia il proprio lavoro e ciò non può essere risolto con la precarizzazione del lavoro né affidando il compito agli interinali. In questo periodo è stata svolta una turnazione nella quale erano compresi anche i festivi, quote di straordinario che attendono di essere pagati da 9 mesi, perché, nel riparto, la loro quota di finanziamento è finita al Ministero del Tesoro”.

Il sindacalista evidenzia: ”Bisogna tenere presente che, in questo periodo, a Pompei c’è un’affluenza media di 11mila visitatori al giorno con sole 20 persone addette alla tutela. È’ una sproporzione. A Ercolano il servizio di vigilanza prevede appena 6 custodi al giorno, se si parla di eccellenza del sito da non danneggiare con assemblee selvagge, su cui sono d’accordo, si assicuri eccellenza anche alle condizioni di lavoro. Ognuno si assuma le sue responsabilità”.