Civitanova Marche, feto morto: aborto indotto da farmaci?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Dicembre 2015 - 17:43 OLTRE 6 MESI FA
Civitanova Marche, feto morto: aborto indotto da farmaci?

Civitanova Marche, feto morto: aborto indotto da farmaci?

CIVITANOVA MARCHE – Potrebbe essere il frutto di un aborto illegale indotto con farmaci la nascita del feto di bambina abbandonato morto in un sacchetto a Civitanova Marche. Queste, scrive l’Ansa, le prime conclusioni del medico legale Antonio Tombolini, che, su incarico della procura di Macerata, ha eseguito un primo esame esterno del corpicino. L’autopsia è stata rinviata ai prossimi giorni, per poter condurre contestualmente l’esame del Dna, utile ad un eventuale futuro riconoscimento della madre.

La bimba, nata a circa 5 mesi di gestazione, ha la pelle chiara, e si pensa possa essere figlia di una donna asiatica o latinoamericana. E’ venuta al mondo viva, ma è deceduta subito dopo il parto, avvenuto senza traumi né uso di mezzi chirurgici. Probabilmente la madre è stata assistita da una persona esperta, quelle che una volta si chiamavano ‘mammane’; lo fanno pensare il cordone ombelicale reciso con delle forbici e non con mezzi di fortuna, e le condizioni del feto, lavato bene e pulito prima di essere infilato in un sacchetto di carta e quindi nella busta di plastica di una boutique.

I pm Claudio Rastrelli e Luigi Ortenzi hanno aperto un fascicolo contro ignoti per il reato di interruzione illegale di gravidanza. Gli agenti della Squadra mobile di Macerata e quelli del Commissariato di Civitanova Marche, dove è avvenuta la macabra scoperta, seguono diverse piste. Ci si concentra in particolare sull’esame delle immagini girate dalle telecamere fisse che si trovano nei pressi dell’androne del palazzo di via Dalmazia, dove due 15enni hanno aperto il sacchetto e scoperto il feto.

Con le due minori c’erano altri ragazzini, perché quello è un luogo abituale di ritrovo. Le due amichette sono state interrogate separatamente in Commissariato, alla presenza dei genitori. Quella che ha visto la busta, appoggiata su una panchina di via Dante Alighieri a Trodica di Morrovalle, ha raccontato di aver portato l’involucro a casa, pensando fosse un regalo dimenticato da qualcuno, e poi in pullman a Civitanova, la città dove va a scuola. I poliziotti hanno fatto anche un sopralluogo a Trodica, individuando il luogo descritto dalla minore: si tratta di un parcheggio attiguo alla gioielleria Dora Lombardi, che è dotata di videocamere di sicurezza. Potrebbero aver ripreso chi ha lasciato il fagotto per strada.