Francesco Schettino andrà in carcere. Cassazione conferma condanna Costa Concordia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Maggio 2017 - 20:01| Aggiornato il 13 Maggio 2017 OLTRE 6 MESI FA
Concordia, Cassazione conferma condanna Schettino: andrà in carcere

Concordia, Cassazione conferma condanna Schettino: andrà in carcere

ROMA – Francesco Schettino condannato a 16 anni dalla Corte di Cassazione per il naufragio della Costa Concordia. La sentenza definitiva ha confermato la condanna ricevuta in appello dall’ex comandante che ora andrà in carcere. Accolto solo parzialmente l’appello dell’ex comandante a cui è stato tolto un mese di reclusione. Rigettato quello del procuratore generale che chiedeva un inasprimento della pena.

Per l’ex comandante ora si aprono subito le porte del carcere. Schettino, che non ha seguito la sentenza dalla sua casa di Meta di Sorrento, è già davanti al penitenziario di Rebibbia, a Roma, pronto a costituirsi. “Busso in carcere e dico ‘Eccomi, sono qui’ – ha detto al telefono con il suo avvocato subito dopo la condanna – perché credo nella giustizia”.

La Suprema corte ha messo così la parola fine al naufragio della Costa Concordia avvenuto all’Isola del Giglio (Grosseto) il 13 gennaio 2012. Francesco Schettino, il comandante della nave finita contro gli scogli dopo che lui aveva deciso di cambiare la rotta, una tragedia costata 32 morti, centinaia di feriti e milioni di danni, è stato condannato a 16 anni in primo grado, sentenza confermata in secondo. E ora in via definitiva. L’ex comandante non ha seguito il verdetto a Meta di Sorrento ma per sfuggire all’assalto mediatico si è rifugiato “in un posto tranquillo”, avevano spiegato i suoi legali. L’intenzione è di costituirsi in un carcere non affollato come quelli del napoletano.

Durante l’ultima udienza del processo in Cassazione i legali di Schettino hanno spiegato che quella sera voleva effettivamente fare “l’inchino all’isola del Giglio per fare un piacere al maitre Tievoli, ma non voleva andare così vicino all’isola e quando vide la schiuma degli scogli diede ordine al timoniere che commise ben otto errori”. L’avvocato Saverio Sanese nell’arringa ha sottolineato anche che nessuno degli ufficiali “comunicò al comandante il punto nave”.

In mattinata la Cassazione ha respinto la richiesta dei difensori dell’ex comandante di visionare in aula un dvd realizzato dallo stesso imputato per fornire la sua versione del naufragio all’Isola del Giglio.