Controllo dell’acqua? No, sono ladri in perlustrazione

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Marzo 2016 - 10:46 OLTRE 6 MESI FA
Controllo dell'acqua? No, sono ladri in perlustrazione

Controllo dell’acqua? No, sono ladri in perlustrazione

GENOVA – Bussano alla porta di casa e si spacciano per tecnici dell’acqua. Dicono di dover effettuare dei controlli sull’acqua potabile, ma in realtà sono ladri in perlustrazione: prendono le misure, visualizzano le vie d’accesso e di fuga. Puntualmente, nel giro di qualche giorno, nello stesso quartiere decine di case vengono saccheggiate. E’ accaduto a Genova, 12 colpi messi a segno in 7 giorni, ma potrebbe succedere ovunque. Per gli inquirenti, quella che sembrava essere una coincidenza ora è uno schema ben preciso.

Ne parla Alessandro Ponte sul Secolo XIX:

Per gli inquirenti, quella che fino a pochi giorni fa sembrava essere «una strana coincidenza», si starebbe trasformando nella prova che dietro al boom di furti o tentati furti nel ponente di Genova (12 colpi messi a segno in sette giorni, una decina quelli tentati) ci «sia una regia unica»: una banda che ha preso di mira le località e le frazioni lungo i torrenti da Rivarolo a Cogoleto. Con i raid sempre anticipati, in quelle aree, dalla visita di due operai, incaricati di non meglio precisati controlli sull’acqua: un test di cui né Mediterranea acque né gli amministratori condominiali sono a conoscenza.

Tutto comincia a Lerca, alture di Cogoleto. È il primo marzo scorso. Un uomo, che vive in una villetta a schiera fuori dal paese, torna a casa a pomeriggio inoltrato e scopre due ladri all’interno dell’appartamento. I malviventi si dileguano nella boscaglia e l’uomo chiama i carabinieri. Due giorni dopo, di notte, sempre a Lerca, due uomini tentano di forzare la serratura di una decina di box. Sono alcuni residenti a mettere in fuga i ladri. A questo punto spunta una testimonianza: «A fine febbraio due operai si sono presentati alla porta di casa – spiega un residente alle forze dell’ordine – Mi hanno detto di dover controllare se l’acqua era potabile. Li ho fatti entrare, hanno fatto alcune misurazioni, poi sono usciti». Il controllo sospetto è avvenuto pochi giorni prima i raid di Lerca. Si comincia a parlare di «strana coincidenza».

Passano i giorni, però, e i furti aumentano: un colpo in via della Pineta ad Arenzano, poi un altro in via Fagaglia, a Pra’. Quindi, i furti a Certosa, Rivarolo, San Carlo di Cese (Pegli). In tutto, circa una dozzina.