Corato (Bari), neonata morta per lite tra medici: Asl risarcisce genitori con 440mila euro

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Settembre 2017 - 13:08 OLTRE 6 MESI FA
Corato (Bari), neonata morta per lite tra medici: Asl risarcisce genitori con 440mila euro

Corato (Bari), neonata morta per lite tra medici: Asl risarcisce genitori con 440mila euro

CORATO (BARI) – Neonata morta in seguito ad una lite tra medici che fece perdere tempo fondamentale: la Asl risarcisce i genitori con 440mila euro. L’inchiesta è ancora in corso, ma la Asl pugliese ha cercato di mettere una pietra sopra a quello che quest’estate è diventato uno scandalo dilagato sui media nazionali.

La vicenda in questione risale all’aprile di un anno fa, esattamente il 30 aprile. Marta Brandi, di Corato (Bari), alla quarantunesima settimana di gravidanza, venne ricoverata all’ospedale Di Venere per quello che avrebbe dovuto essere un parto naturale e normale.

La sera prima, però, la donna entrò in travaglio e la mattina dopo, a causa di una lieve sofferenza fetale seguita alla somministrazione dell’ossitocina (usata per stimolare il parto), la donna venne trasportata nel blocco operatorio per essere sottoposta ad un cesareo d’urgenza. 

A questo punto, però, ci fu un problema, come ricorda la Gazzetta del Mezzogiorno:

la sala utilizzata dall’Ostetricia era impegnata per due cesarei programmati, quindi fu necessario ripiegare sull’altra sala operatoria, quella della Chirurgia generale. E qui scoppiò il caso: il primario di chirurgia sostenne che sta per arrivare un paziente con un’appendicite. A chi dare la precedenza? L’unico anestesista disponibile suggerì di procedere con il cesareo, ma – come scriverà in una relazione – venne “dissuaso dalle rimostranze dei chirurghi che in maniera perentoria e ad alta voce, asserivano che nella sala di chirurgia generale potevano operare soltanto loro”. “Nessuno mi ha riferito dell’estrema gravità dell’intervento ed urgenza dell’intervento ostetrico” preciserà a sua volta il chirurgo, al suo primo giorno di Direzione. Sta di fatto che la paziente con l’appendicite arrivò in sala operatoria tre ore dopo, alle 14 mentre Marta Brandi fu operata un’ora dopo in un’altra sala resasi disponibile: ma fu troppo tardi perché la piccola nacque morta.

Quei fatti vedono sotto accusa otto medici del Di Venere, che sono stati sottoposti ad indagine penale e a procedimento disciplinare. Intanto, in attesa della decisione della giustizia, la Asl si è portata avanti e ha offerto ai coniugi Visaggio 440mila euro per la loro bimba nata morta.