Coronavirus, 218 nuovi positivi e 23 morti. Dati stabili ma molti meno tamponi

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Giugno 2020 - 18:31 OLTRE 6 MESI FA
Il bollettino del coronavirus del 22 giugno

Coronavirus, 218 nuovi positivi e 23 morti. Dati stabili ma molti meno tamponi

ROMA – Sono 238.720 i contagiati da coronavirus in Italia. Il dato è stato fornito dalla Protezione civile e comprende attualmente positivi, vittime e guariti.

L’incremento giornaliero è di 218 nuovi contagi, in lieve calo rispetto a ieri, domenica 21 giugno,  quando era stato di 224.

In Lombardia si contano oggi 143 nuovi casi, pari al 65,5%. 

Sono 23 nelle ultime 24 ore le vittime, a fronte delle 24 di ieri, ossia di nuovo il livello più basso da inizio marzo.

In Lombardia nell’ultima giornata si sono sono registrate 3 vittime, mentre ieri erano state 13. Il numero totale delle vittime in Italia sale dunque a 34.657.

Sono le 7 regioni ad aumento zero: Puglia, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Sardegna, Umbria, Valle d’Aosta e Basilicata. I tamponi sono stati però appena 28.972.

I tamponi per il coronavirus sono finora 5.013.342. I casi testati sono finora 3.057.902.

Sono saliti a 183.426 i guariti e i dimessi, con un incremento rispetto a ieri di 533. Domenica l’aumento era stato di 440.

Sono 20.637 i malati di coronavirus, 335 meno di ieri, quando il calo degli attualmente positivi era stato di 240.

Coronavirus, calano terapie intensive. Zero pazienti Covid in 9 regioni

Scendono ancora ricoveri in terapia intensiva dei malati di coronavirus: oggi sono 127 i pazienti ricoverati nei reparti di rianimazione, 21 meno di ieri.

In Lombardia sono 51, due meno di ieri. I malati ricoverati con sintomi sono invece 2.038, con un calo di 276 rispetto a ieri, mentre quelli in isolamento domiciliare sono 18.472, con un calo di 38 unità. 

Terapie intensive vuote di pazienti Covid in nove regioni.

Si tratta di Marche, Campania, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Valle d’Aosta, Calabria, Molise e Basilicata. Reparti di rianimazione senza pazienti Covid anche nella provincia autonoma di Trento.

Rapporto tamponi e casi testati

Per quanto riguarda il numero di individui controllati, come spiega Repubblica, oggi sono stati testati 16152 casi (contro i 28972 tamponi effettuati). Si tratta di un positivo ogni 74 persone, ovvero 1,3%.

Per quanto riguarda il numero di tamponi, i tamponi fatti oggi sono 28972 conto i 40545 di ieri.

Il rapporto tra tamponi fatti e casi individuati è di 1 malato ogni 132,9 tamponi fatti, il 0,8%. Negli ultimi giorni questo valore è stato in media del 0,5%.

Coronavirus, gli attualmente positivi regione per regione

Nel dettaglio – secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile – gli attualmente positivi sono 13.638 in Lombardia (-205), 1.970 in Piemonte (-43), 1.154 in Emilia-Romagna (-18), 585 in Veneto (+2), 360 in Toscana (-5), 250 in Liguria (+2), 945 nel Lazio (-46), 505 nelle Marche (-22), 133 in Campania (+7), 218 in Puglia (-4), 53 nella Provincia autonoma di Trento (+0).

In Sicilia sono 141 (+0), 72 in Friuli Venezia Giulia (-6), 394 in Abruzzo (-9), 89 nella Provincia autonoma di Bolzano (+14), 13 in Umbria (-2), 28 in Sardegna (+0), 5 in Valle d’Aosta (+0), 33 in Calabria (-3), 43 in Molise (+3), Basilicata (+0).

Quanto alle vittime, sono in Lombardia 16.573 (+3), Piemonte 4.055 (+4), Emilia-Romagna 4.235 (+4), Veneto 2.003 (+1), Toscana 1.099 (+4), Liguria 1.552 (+3), Lazio 830 (+3), Marche 994 (+0), Campania 431 (+0), Puglia 540 (+0), Provincia autonoma di Trento 466 (+0), Sicilia 280 (+0), Friuli Venezia Giulia 344 (+0), Abruzzo 460 (+1), Provincia autonoma di Bolzano 292 (+0), Umbria 78 (+0), Sardegna 132 (+0), Valle d’Aosta 146 (+0), Calabria 97 (+0), Molise 23 (+0), Basilicata 27 (+0).

Oms: “Forse virus in Nord Italia prima di quanto noto”

“Esiste la possibilità che il virus sia circolato in nord Italia prima di quando ci si è resi conto che ci fosse”: lo ha detto il direttore per le emergenze dell’Oms, Mike Ryan, in merito alla scoperta della presenza del virus nelle acque fognarie già a dicembre.

“Quella italiana è una scoperta importante, i dati vanno ulteriormente investigati ma al momento non cambiano la nostra ipotesi sull’origine del virus” (fonte: Ansa, Repubblica).