Cosenza. Ispettori sanità: “Topi e carenze nel centro trasfusioni”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Agosto 2013 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA
Cosenza. Ispettori sanità: "Topi e carenze nel centro trasfusioni"

Cosenza. Ispettori sanità: “Topi e carenze nel centro trasfusioni”

COSENZA – “Topi nel centro delle trasfusioni”. Questo il risultato dell’ispezione del ministero di Sanità nell’ospedale “Annunziata” di Cosenza dopo la morte di un uomo a causa di una trasfusione di sangue infetto da germi. La relazione dei quattro ispettori inviati il 12 agosto da Beatrice Lorenzin, il ministro della Salute, ha messo in evidenza carenze igieniche nella struttura, tra cui “esche per topi e di occasionale presenza di roditori nei locali del servizio trasfusionale”.

L’ispezione è scattata dopo la morte di Cesare Ruffolo, 79 anni, morto il 4 luglio dopo una trasfusione infetta all’ospedale di Cosenza, spiega Antonio Ricchio sul Corriere della Sera:

“Il caso, comunque, non rappresenta un inedito. Già due settimane prima si era registrato un caso simile, ma per fortuna finito «bene». E proprio su questo arco temporale è incentrata l’inchiesta della Procura di Cosenza (partita dopo la denuncia dei familiari dell’anziano morto), che sta ricostruendo il percorso del contenitore infetto e le pratiche attivate tra le corsie dell’ospedale per cercare (senza successo) di evitare il peggio. «Omissione d’atti d’ufficio e omicidio colposo», sono le ipotesi di reato nel fascicolo aperto dopo la morte di Ruffolo e che vede indagate a vario titolo sette persone tra manager sanitari e medici”.

La relazione ha evidenziato

“al di là di ogni ragionevole dubbio, la situazione di grave criticità del servizio trasfusionale ha costituito elemento certamente favorente la produzione di unità di globuli rossi contaminati”.

Le carenze della struttura erano però già state segnalate nel settembre 2012, spiega Ricchio:

“Per due giorni, nel settembre 2012, i quattro ispettori inviati a Cosenza passarono sotto la lente d’ingrandimento il centro trasfusionale dell’«Annunziata» e rilevarono 65 irregolarità, 17 delle quali sono indicate come gravi, «con potenziale impatto diretto negativo sulla sicurezza del donatore o del paziente»”.

Ora Paolo Gangemi, direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, è indagato per omissione di atti d’ufficio e per non aver sanato le criticità già evidenziate da tempo.