Cristian Buttò sparò ai ladri nella sua cava: assolto due volte

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Novembre 2016 - 09:59 OLTRE 6 MESI FA
Cristian Buttò sparò ai ladri nella sua cava: assolto due volte

Cristian Buttò sparò ai ladri nella sua cava: assolto due volte

UDINE – Sparò ai ladri che erano entrati nella sua cava: assolto due volte. In primo grado, dal Tribunale di Udine, due anni fa. E martedì sera, con la conferma della sentenza da parte della Corte d’appello di Trieste. Cristian Buttò, 45 anni, di Ronchis (Udine) aveva due capi d’accusa pesanti per tentato omicidio. Ipotesi di reato rigettata però dai giudici con un’assoluzione perché il fatto non costituisce reato. Per quanto riguarda poi la seconda accusa di porto d’armi non autorizzato fuori dalla propria abitazione, la corte ha dichiarato che il fatto non sussiste.

Tutto comincia la notte fra il 26 e il 27 novembre 2011 quando l’allarme collegato con il telefono degli amministratori delle Cave Buttò, segnala la presenza di qualcuno all’interno della proprietà di via Garibaldi in località Fraforeano, a Ronchis. Cristian Buttò raggiunge la sede della ditta e nel piazzale nota alcune figure intente ad armeggiare attorno a dei camion.

Come scrive Paola Mauro per il Corriere Veneto:

Si scoprirà poi che si tratta di due latisanesi che all’epoca dei fatti patteggiarono l’accusa di tentato furto. Nella concitazione del momento c’è un colpo di pistola che Buttò ha sempre sostenuto davanti ai giudici sia partito in modo accidentale, a seguito di una sua caduta a terra. Nel maggio del 2014 la sentenza di assoluzione in primo grado, ma la Procura che per Buttò aveva chiesto una condanna, assieme alla parte civile, propone il ricorso in appello. Altri due anni di procedimento chiusi martedì sera, dopo la lunga camera di consiglio dei tre giudici della Corte d’appello di Trieste, con la conferma della sentenza del primo grado e la condanna della parte civile ricorrente a pagare le spese processuali.

Adesso bisognerà attendere novanta giorni per poter conoscere le motivazioni della sentenza che potrebbero anche limitare un ulteriore ricorso della controparte in Corte di Cassazione.