Crollo viadotto sulla A14, 41 indagati. Tra loro dirigenti di Autostrade per l’Italia

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Maggio 2017 - 16:12 OLTRE 6 MESI FA
Crollo viadotto sulla A14, 41 indagati. Tra loro dirigenti di Autostrade per l'Italia

Crollo viadotto sulla A14, 41 indagati. Tra loro dirigenti di Autostrade per l’Italia

ANCONA – Ci sono anche sei dirigenti e funzionari di Aspi-Autostrade per l’Italia tra i 41 indagati (37 persone fisiche e quattro società) per il crollo del viadotto 167 sull’autostrada A14 che il 9 marzo costò la vita ai coniugi Emidio Diomede e Antonella Viviani.

Tra gli indagati ci sono infatti Roberto Tomasi, condirettore generale Nuove Opere, e i responsabili di procedimento, gli ingegneri Giovanni Scotto Lavina e Guido Santini. Nell’elenco c’è anche Mauro Coletta, direttore dell’Istituto di vigilanza sulle concessioni autostradali.

Tutti gli indagati, comprese le società Autostrade per l’Italia, Pavimental, Delabech e Spea Engeneering, sono stati raggiunti dall’avviso di atto irripetibile, che è un atto di garanzia, per le accuse, a vario titolo, di disastro colposo, cooperazione in omicidio colposo, lesioni colpose e violazione delle norme sulla sicurezza.

Per Autostrade per l’Italia sono stati chiamati in causa anche Francesco Paolo Calabria (responsabile gare), Sergio Paglione (responsabile area lavori di lotto) e Gianni Marrone (direttore di Tronco). Per la società in house Pavimental l’avviso ha riguardato l’amministratore delegato Franco Tolentino oltre ad Alberto Di Bartolomeo, Alfredo Cullaciati, Vittorio Banella, Mauro Martinelli, Tommaso Scoscia Santoro, Luca Latini, Andrea Cosci, Luca Massara, Giovanni Gallo, Rodolfo De Vecchis, Gennaro Di Lorenzo e Pierpaolo Cappelletti.

Quanto alla società di progettazione dei lavori Spea Engeneering, gli indagati sono Raffaele Ricco, Alberto Selleri, Giuseppe Giambalvo, Pasquale Petruzzelli, Francesco Morabito, Antonio Pedna e Francesco D’Alterio. Infine per la Delabech, la ditta che ha materialmente eseguito i lavori, sono stati chiamati in causa, oltre all’amministratore unico Riccardo Bernabò Silorata e al vice Vitantonio Sepe, Stefano Lazzerini, Luigi Ferretti, Pietro Rocchi, Nicola Chieti, Marian Bobian, Roberto Marnetto, Mauro D’Ottavio e Giovanni Proietti.

Parti offese nel procedimento sono i figli delle vittime, Daniele e Daniela Diomede, e i tre operai della Delabech rimasti lievemente feriti nel crollo del ponte: Emil Cristanel Oprea, Fanel Ilie e Dumitru Scopet. 

Una volta conclusa l’udienza di conferimento dell’atto irripetibile disposto dal pubblico ministero di Ancona ci sarà subito un sopralluogo in autostrada con il contestuale restringimento delle carreggiate a una corsia. I veri e propri accertamenti tecnici verranno però completati nella notte tra il 29 e 30 maggio, con la chiusura alternata delle carreggiate, in modo da limitare i disagi per la circolazione.