Dado minacciato per parodia funerali Casamonica: 10 indagati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Maggio 2016 - 09:42 OLTRE 6 MESI FA
Dado minacciato per parodia funerali Casamonica: 10 indagati

Dado minacciato per parodia funerali Casamonica: 10 indagati

ROMA – Il comico Dado è stato minacciato dopo la sua parodia sui funerali show del boss Vittorio Casamonica e ora per quelle minacce 10 esponenti dei Casamonica sono indagati.  Amici e parenti del defunto boss non gradirono affatto la parodia di Dado, nome d’arte del comico romano Gabriele Pellegrini, insultandolo e minacciandolo di morte. Dieci persone per questo motivo sono state iscritte dal pm Maurizio Arcuri nel registro degli indagati per minacce e diffamazione e tutti sono soggetti riconducibili al clan Casamonica.

Michela Allegri su Il Messaggero scrive che le minacce rivolte al comico sono state pesanti, tanto da convincerlo a sporgere denuncia;

“Le frasi rivolte al comico sono state pesanti, tanto da convincerlo a sporgere denuncia. «Stai attento che se ti vedo per strada lo avrai subito il funerale» ha scritto uno degli indagati. E ancora: «Sì, può darsi domani schiatti pure te e te famo un bel funerale, così fai il pagliaccio pure in paradiso pezzo di m…».

IL FUNERALE
Le esequie-show risalgono allo scorso 20 agosto. Sei cavalli con pennacchio trainano un’antica carrozza funebre. Una banda intona la colonna sonora del film “Il Padrino”, e accompagna il transito della bara di Vittorio Casamonica. Un elicottero sorvola la parrocchia di San Giovanni Bosco, al Tuscolano, e lancia petali di rosa sulla folla. Il clan di origine sinti celebra così il suo patriarca, ritratto in due gigantografie appese fuori dalla chiesa. Le immagini fanno il giro del mondo. Dado prende una chitarra e racconta l’evento in un paio di minuti.

L’attacco del brano dice tutto: «Vorrei una bara fiammante, fuori la chiesa la mia faccia gigante. Ed una banda che suona, le note del padrino re di Roma». La canzone ha un successo immediato: in poco tempo spopola sul web, e il comico viene preso di mira dai parenti del “boss”. La sua pagina Facebook si riempie di lamentele e insulti. «Fai schifo, non sei nemmeno degno di nominarlo» scrive un nipote di Vittorio. Le parolacce, però, si trasformano presto in minacce. E Dado decide di sporgere denuncia”.