Denise Pipitone, Giulia Novic e Chi l’ha visto? Dna dice…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Ottobre 2015 - 09:38 OLTRE 6 MESI FA
Denise Pipitone, Giulia Novic e Chi l'ha visto? Dna dice...

Denise Pipitone, Giulia Novic e Chi l’ha visto? Dna dice…

POTENZA – Si sgonfia la storia relativa alla ragazzina lucana che aveva finto di essere Denise Pipitone. Gli esami del dna compiuti sulla ragazzina (che a Chi l’ha visto? hanno chiamato Giulia Novic, nome fittizio volto a mantenerne la privacy) hanno dato esito negativo: non è figlia di Piera Maggio, madre di Denise, bimba scomparsa da Mazara del Vallo oramai nel 2004.

La ragazza di undici anni, residente a Tito (Potenza), aveva scritto un post lo scorso agosto sul profilo Facebook di Piera Maggio, post in cui diceva di essere Denise. Nei giorni scorsi, una telefonata anonima fatta al Tgr Basilicata indicava nella ragazzina residente a Tito (riconosciuta dalla foto del profilo Facebook) l’autrice del post.

La madre della ragazzina, avvicinata dall’inviata di Pomeriggio cinque si era detta convinta “al 100 per 100” che l’esame del dna (eseguito anche per fugare ogni dubbio che potesse essere davvero Denise) avrebbe dato esito negativo.

Anche un’inviata di Chi l’ha visto è andata a Potenza a cercare Giulia e la sua famiglia e ha incontrato la madre della ragazzina che ai microfoni di chi l’ha visto ha detto: “Sono dispiaciutissima per quello che è successo, non ho parole … gli ho fatto capire come si sentiva quella mamma dopo tanto tempo … posso immaginare che colpo avrà questa donna… chiedo scusa, ma scusa veramente dal cuore, alla mamma soprattutto”.

Emanuele Fiocca su La Nostra Tv ricostruisce la vicenda: Il cognome Novic, poco tempo dopo il sequestro di Denise, è arrivato sulle carte dell’inchiesta, come documentato da Chiara Cazzaniga a “Chi l’ha visto?”. La vicenda è iniziata il 14 gennaio 2005: alle 20.32 di quel giorno, infatti, Piero Pulizzi ha ricevuto un messaggio che gli ha segnalato una chiamata alla quale non ha risposto. L’uomo ha quindi richiamato, ma senza ricevere alcuna risposta. Dopo soli tre minuti, quindi alle 20.35, il cellulare di Pulizzi è squillato di nuovo e la chiamata è partita dallo stesso numero, a lui sconosciuto. L’uomo ha sentito la voce di una donna probabilmente straniera e una bambina che piangeva. Pochi istanti e la telefonata si è interrotta.

Grazie all’avvocato Giacomo Frazzitta e alle autorità competenti, si è poi scoperto che il numero telefonico apparteneva al capo di una famiglia rom residente nella vicina Marsala. Raggiunto il campo nomadi, si è quindi appreso che la telefonata misteriosa era partita da un cellulare usato da Iolanda, la figlia maggiore del signor Novic, la quale ha però negato di conoscere Piero Pulizzi e affermato di non averlo mai chiamato, ma il numero è stato trovato nella sua rubrica telefonica. A tal proposito, Iolanda ha dichiarato di non essere stata lei a memorizzarlo, aggiungendo che il telefono era stato acquistato, un paio di settimane prima, di seconda mano dal padre. Il campo nomadi è stato perquisito due volte, ma senza trovare alcuna traccia di Denise, la cui sorte, dopo undici anni, rimane avvolta nel mistero…