Dino Maglio, Carabiniere violentava turiste ospitate attraverso “Couchsurfing”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Febbraio 2015 - 10:00| Aggiornato il 21 Giugno 2019 OLTRE 6 MESI FA
Dino Maglio, Carabiniere violentava turiste ospitate attraverso "Coachsurfing"

Dino Maglio (foto Investigative Reporting Project Italy)

PADOVA – Nove le giovani straniere che compaiono come parti offese nel nuovo fascicolo d’inchiesta aperto dalla procura di Padova nei confronti di Dino Maglio, il carabiniere arrestato nel marzo scorso per violenza sessuale ai danni di una giovane australiana. L’ipotesi è che l’uomo, subito sospeso dall’Arma, sia uno stupratore ‘seriale’. Intanto Maglio, attualmente detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, il 17 marzo prossimo comparirà davanti ai giudici con rito abbreviato per rispondere della presunta violenza ad una sedicenne australiana che, con i famigliari, aveva trovato alloggio nell’abitazione del militare, nel quartiere Arcella, attraverso un sito internet, ‘Couchsurfing’, progetto no-profit e gratuito nato con la finalità di mettere in comunicazione persone disponibili a scambiarsi ospitalità.

Dopo l’arresto per alcune settimane Maglio che sul web si faceva chiamare Leonardo, era stato posto ai domiciliari nella casa dei genitori in provincia di Lecce ma anche da lì, attraverso un pc, aveva trovato modo di entrare nei suoi profili e continuare la ‘ricerca’ di nuove ospiti. Un particolare che non era sfuggito agli investigatori e che aveva condotto a un nuovo arresto. Proprio seguendo il filo della strumentazione tecnologica, ma grazie anche al riscontro sul ‘campo’ con la raccolta di dichiarazioni di vicini o amici, gli investigatori dovranno dare sostanza alle nuove accuse rivolte a Maglio da tre ragazze ceche, che hanno depositato tramite un legale una circostanziata denuncia. Vi sono inoltre le ‘testimonianze’ di altre sei giovani, di varia nazionalità, raccolte dai giornalisti dell’Irpi (Investigative Reporting Project Italy) e depositate sul tavolo del magistrato.

Nei racconti delle presunte vittime si vedono sempre le stesse ‘scene’: l’uscita con l’ospite per bere qualcosa, il ritorno a casa, un altro bicchiere assieme, un improvviso malessere accompagnato da sonnolenza, e al risveglio la sensazione di essere state abusate. Nel corso di una perquisizione domiciliare erano state trovate pastiglie di sonnifero. L’arco temporale dei presunti stupri è compreso tra gli inizi del 2013 e i primi tre mesi dell’anno scorso. Circostanze che, come si apprende da fonti bene informate, hanno dato sostanza, seppure solo sul piano dell’ipotesi d’accusa, “ai labili indizi di una serialità che erano emersi fin dalle prime fasi delle indagini”. A pesare sul nuovo arresto ci sarebbe stata anche le dichiarazioni di una ragazza che in stato confusionale si era rivolta alla polizia dopo essere stata ospite di Maglio. Un altro filone d’indagine è in mano dalla procura distrettuale di Venezia e riguarda materiale pedo-pornografico che sarebbe stato trovato nei pc usati dall’ex carabiniere.