Discarica Bussi, riconosciuto l’avvelenamento colposo delle acque

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Febbraio 2017 - 19:08 OLTRE 6 MESI FA

L’AQUILA – La Corte d’Assise d’Appello dell’ Aquila, in merito alla mega discarica dei veleni della Montedison di Bussi sul Tirino (Pescara), ha riconosciuto l’avvelenamento colposo delle acque. La Corte ha così modificato la prima sentenza di due anni fa della Corte d’Assise di Chieti, quando il reato non era stato riconosciuto e i 19 imputati erano stati tutti assolti.

I giudici hanno anche stabilito le provvisionali e le spese legali da riconoscere a parti civili. Si tratta di 3,7 milioni di euro così ripartiti: 2,705 milioni di provvisionali e 592 mila euro che con gli oneri arriveranno a un milione di spese legali.

Il tribunale ha stabilito che tutte le condanne, che vanno da 2 a 3 anni di reclusione, sono condonate perché i fatti sono tutti antecedenti al 2 maggio 2006.

La Corte ha condannato a 3 anni di reclusione, pena condonata, Maurilio Agugia, Carlo Cogliati, Leonardo Capogrosso e Salvatore Boncoraglio; alla pena di due anni, anche questa condonata, Nicola Sabatini, Domenico Alleva, Nazzareno Santini, Luigi Guarracino, Carlo Vassallo e Giancarlo Morelli. Si tratta nella maggior parte dei casi di ex manager della Montedison.

In Corte d’Assise, a Chieti, il 19 dicembre 2014, i 19 imputati furono assolti dall’accusa di aver avvelenato le falde acquifere, mentre il reato di disastro ambientale è stato derubricato in colposo e, quindi, prescritto. Prima di chiudere il dibattimento ed entrare in Camera di consiglio la Corte ha rigettato l’ acquisizione del piano di caratterizzazione realizzato dal commissario di governo Adriano Goio, convalidato nel dicembre del 2015, perché “l’acquisizione documentale pur possibile in rito abbreviato anche in appello – ha detto Catelli – deve avvenire prima dell’inizio della discussione e non a procedimento iniziato, quindi è inutilizzabile ai fini della nostra decisione”. Catelli ha voluto chiudere il processo ringraziando tutte le parti e “il clima di serenità nel quale si è svolto il dibattito”.