Domenica Guardato, mamma Fortuna Loffredo: 100 euro (falsi) per pagare il pollo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Novembre 2014 - 15:54 OLTRE 6 MESI FA
Domenica Guardato, mamma Fortuna Loffredo: 100 euro (falsi) per pagare il pollo

Domenica Guardato, mamma di Fortuna Loffredo

NAPOLI – Cento euro per pagare un pollo. Succede a Santa Maria Capua Vetere. Ha provato a rifilarli al negoziante Domenica Guardato, la mamma della piccola Fortuna, la bambina uccisa al Parco Verde di Caivano in circostanze misteriose. 

Proprio la morte della figlia e l’attenzione mediatica che aveva suscitato la vicenda hanno fatto sì che Luisa G., titolare della rosticceria, riconoscesse la donna e oggi abbia capito il perché di quella banconota: Domenica Guardato, secondo la Procura di Napoli, era tra coloro che hanno tentato di spacciare banconote false in tutta Europa, partendo da Napoli e provincia. 

Leandro Del Gaudio sul Mattino racconta come la signora Guardato ha provato a piazzare al rosticcere la banconota falsa:

“Parla al telefonino, stringe un borsellino con la mano sinistra, ha i capelli raccolti da un fermaglio. Una t-shirt lunga le copre il corpo fino alle gambe, indossa un paio di jeans e scarpe sportive. Eccola Domenica Guardato, la mamma della piccola Fortuna di Caivano, ragazzina uccisa in circostanze ancora tutte da chiarire. Eccola che entra in una rosticceria di Santa Maria Capua Vetere, mentre prova – secondo una testimonianza raccolta dal Mattino – a piazzare cento euro false a un commerciante che non abbocca al trucco.

(…) Una scena che la commerciante ricorda bene, tanto da recuperare alcuni frame del filmato ricavato dalla telecamera di protezione interna al negozio. Ed è così che al di là delle intercettazioni raccolte dai carabinieri in questi mesi, quelle con il presunto trafficante di monete false Giuseppe Manzo, oggi ci sono immagini e testimonianze con cui dovrà confrontarsi la Mimma del parco Verde.

(…) È ancora Luisa G. a raccontare la sua versione: “Aveva fretta e tremava. Venne con questa banconota da cento euro e indicò tre o quattro pezzi di rosticceria, senza neanche fare caso a cosa stava comprando. Disse: ”Voglio questo, questo e quello”, alla fine le feci un conto di undici euro e lei mi pagò con la carta da cento euro. Come mi accorsi che era falsa? Purtroppo da queste parti mi è toccato già in altre occasioni (almeno quattro o cinque volte) di subire tentativi di acquisto con moneta falsa, ho imparato a riconoscere le monete di grosso taglio. Non aveva neppure la filigrana, anche i colori della bandiera europea erano abbastanza strani. Avevo fatto lo scontrino, mi limitai a dirle che i soldi erano falsi. Ebbi uno scatto di rabbia, presi la banconota la strinsi nella mia mano e gliela scagliai a terra. Lei la raccolse per ritornare sui suoi passi. Ricordo ancora quello sguardo basso e il suo tremolio: mi disse che voleva chiamare la mamma, provò a giustificarsi, tremava, ma non sembrava spaventata, tanto che uscì dal negozio, improvvisò una telefonata non so con chi e poi se ne andò”.