Il prete ha la malattia del bacio, pettegolezzi a San Bartolomeo al Mare

Pubblicato il 19 Ottobre 2011 - 09:16 OLTRE 6 MESI FA

Don Juan Pablo in una foto dal suo profilo Facebook

IMPERIA – Come avrà fatto Don Juan Pablo Esquivel a contrarre la “malattia del bacio”? Il quesito non è da poco ed è stato liquidato dai fedeli di San Bartolomeo al Mare con la risposta più ovvia che c’è: con un bacio. La mononucleosi del sacerdote è diventata, passando di bocca in bocca, sussurrata e riferita con ammiccamenti, la notizia della comunità di questo paesino ligure e una ragione c’è. E non è banalmente racchiusa nel fatto che si tratta pur sempre di un sacerdote, diamine, seppur giovane e aitante. Il fatto è che don Juan, argentino di origine, classe 1963, ha un gusto particolare per la predica ardita, per le parole sferzanti, per il metodo “bastone e carota”.

E quindi ecco spiegato il borbottio della comunità, dalle casalinghe ai pensionati, dagli imprenditori ai disoccupati: tanta virtù nelle prediche e poi, magari, nel chiuso della sacrestia qualche umana debolezza? Il dubbio ora circonda la figura di don Pablo, proprio lui, rappresentante di quella fede vissuta senza dubbi. Omelie inflessibili le sue: “Qualche volta mi scandalizzo, non sono le debolezze umane a scandalizzarmi, piuttosto l’arroganza di chi si crede qualcuno”, e via contro “atteggiamenti balordi e maleducati, contro la patetica sfrontatezza e la stupidità”, contro “i tiepidi che saranno vomitati dalla bocca di Dio” nascosti “dietro la sicurezza vigliacca  dei loro salotti”.

E se l’omelia non basta Don Juan è capace di essere più incisivo, come dimostra un piccolo manifesto appeso sul portone della chiesa e rivolto soprattutto “a un gruppetto di ar-pie donne di Pairola (e qualche maritino dominato)” che “ha provato (inutilmente) a controllare il parroco”. E giù contro le “ipocrite insoddisfatte”, “dove si nasconderanno? Vergogna”. La comunità sbuffa e insinua che don Juan viva in canonica con un misterioso uomo. Lui ci ride su e risponde che si tratta di suo cugino Ugo.