Donatella Rago, madre di Nicolina Pacini: “Dov’erano i nonni? Denuncerò tutti”

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Settembre 2017 - 12:31 OLTRE 6 MESI FA
Donatella Rago, madre di Nicolina Pacini: "Dov'erano i nonni? Denuncerò tutti"

Donatella Rago, madre di Nicolina Pacini: “Dov’erano i nonni? Denuncerò tutti” (Foto Facebook)

ISCHITELLA (FOGGIA) – “Dov’erano i nonni mentre mia figlia moriva? Ora denuncerò tutti, perderanno l’affido”: a parlare è Donatella Rago, madre di Nicolina Pacini, la ragazza di 15 anni di Ischitella (Foggia) uccisa dall’ex compagno della donna, Antonio Di Paola.

Nicolina e l’altro fratello più piccolo erano stati affidati ai nonni materni mentre la madre si era trasferita in Toscana. “Avevo chiesto ai miei figli di venire con me a Viareggio dove mi sono trasferita per lavoro, per dare loro un futuro migliore – ha spiegato la donna all’agenzia Ansa- ma non hanno voluto seguirmi perché qui avevano la scuola e le loro amicizie. Avevano detto che non sarebbe successo nulla”.

Qualche giorno prima dell’omicidio, Donatella dichiara di aver avvisato i suoi genitori, invitandoli a stare attenti. “Qualcuno – racconta Donatella – mi ha telefonato per dirmi che il ‘bastardo’ (il suo ex compagno, ndr) era stato visto nei dintorni di casa mia”, ma “mio padre mi ha detto che era al bar con gli amici”. E poi, aggiunge Donatella, “ha chiamato il padre di Nicolina dicendogli di non farmi telefonare più”.

Rago accusa anche i suoi genitori di non aver fatto vedere neppure al papà di Nicolina, ieri a Ischitella, l’altro figlio più piccolo. “Sapevano saremmo arrivati e se ne sono andati – dice Rago – con l’unico figlio che gli rimane”.  Adesso, dice, “andrò a Foggia e comprerò a mia figlia il vestito più bello che c’è, perché me l’hanno lasciata nuda, non mi hanno fatto neppure trovare i suoi vestiti”.

Riguardo a di Di Paola lei dice di aver sporto denuncia in passato: “Sapevo che aveva una pistola e l’ho anche detto ai carabinieri quando ho presentato le denunce perché mi minacciava: ho ancora i messaggi conservati sul telefono. Era un violento, sapevo che c’era pericolo per i miei figli”.