Donato Bergamini non si uccise? Riaperto il caso dopo 28 anni. Fidanzata e camionista indagati

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Aprile 2017 - 19:45 OLTRE 6 MESI FA
Denis Bergamini non si uccise? Riaperto il caso dopo 28 anni. La fidanzata e il camionista indagati

Denis Bergamini non si uccise? Riaperto il caso dopo 28 anni. La fidanzata e il camionista indagati

CATANZARO – DonatoDenis” Bergamini fu assassinato? Ne è convinto il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, che a distanza di 28 anni ha deciso di riaprire il caso del calciatore del Cosenza morto il 18 novembre 1989, investito da un camion sulla Statale Ionica 106. L’inchiesta già derubricata due volte come un suicidio, riparte ora dalla riesumazione del cadavere per accertare “modalità, cause e mezzi della morte”. L’allora fidanzata di Bergamini, Isabella Internò e il camionista Raffaele Pisano sono entrambi indagati per omicidio premeditato.

“Procederemo con la riesumazione del cadavere di Denis Bergamini perché vogliamo approfondire con le tecniche di cui oggi si dispone tutti i possibili aspetti di quello che non è un suicidio, non è ipotizzabile come un suicidio”, ha detto il Procuratore Facciolla, in un’intervista a RaiSport, annunciando che è stata riaperta l’inchiesta.

Secondo quanto era emerso nella prima inchiesta, Bergamini si sarebbe buttato sotto al camion dopo una lite in macchina con la fidanzata. Ai carabinieri Isabella Internò raccontò che si trovavano in auto:

“Bergamini voleva andare via. La ragazza gli raccomandava di desistere, ma Bergamini usciva dall’auto senza indossare il giubbotto. (…) In quel momento la statale 106, in direzione Taranto, veniva percorsa dall’autocarro Fiat 180 condotto da Pisano Raffaele, il quale aveva visto l’auto parcheggiata fuori strada e una persona che vi stava davanti. Appena il pesante autocarro era giunto in corrispondenza della Maserati, Bergamini repentinamente si è lanciato buttandosi sotto la ruota anteriore del mezzo trascinandolo in avanti”.

Ma quella tesi non convinse mai la famiglia Bergamini. Secondo alcune perizie di parte Denis sarebbe morto per una emorragia, dovuta alla recisione dell’arteria femorale. Il camion sarebbe passato sul suo cadavere soltanto in un secondo momento, per eliminare le tracce, tant’è che il corpo del calciatore era intatto. La riesumazione dei resti di Bergamini verrà effettuata il prossimo 2 maggio in provincia di Ferrara.

Alla domanda sul perché Bergamini sarebbe stato ucciso, Facciolla risponde che emerge “un mix di questioni sentimentali e di questioni legate ad altre tematiche. Il discorso droga è presente fin dai primi atti dell’indagine. La storia giudiziaria più o meno recente ci consegna Padovano (Michele, anch’egli giocatore del Cosenza, ndr), come un amico stretto di Bergamini. I due erano molto legati e avevano una conoscenza di rapporti e di situazioni diversa da quella di altri. Bergamini non era legato solo a Padovano ma anche ad altri, tra cui l’ex portiere Simoni e comunque c’erano anche altri soggetti”.

Bergamini era entrato in un giro di droga dal quale voleva uscire? E’ ipotizzabile? Lo incalza il giornalista di RaiSport Nuccio De Simone. “Le variabili ipotizzabili – risponde il procuratore – possono essere tante. Sembrerebbe una vicenda chiusa in un rapporto tra pochi soggetti che evidentemente hanno goduto di protezione è stata creata una cortina fumogena per evitare che venisse fuori la verità”.

Altra domanda: ci fu un coinvolgimento della mafia? “Può essere”, risponde Facciolla. Il procuratore, inoltre, nell’intervista, racconta due episodi: “Il giorno del funerale sul pullman del Cosenza c’era anche la fidanzata di Bergamini con una busta che conteneva i vestiti del calciatore. Questa busta se la passarono, per un fatto affettivo, i calciatori. Poi però sparì. Gli abiti di Bergamini, infatti, non ci sono più. Subito dopo il funerale, inoltre, Padovano accompagnò la fidanzata di Bergamini a casa, fu invitato a salire con insistenza. Lui andò sopra e si trovò di fronte ad una festa. C’erano delle paste. Il giorno del funerale, quindi, stavano festeggiando? E’ un omicidio in concorso”.