Donazione organi: 1690 km in una notte, Croce Verde salva 3 vite

di Lorenzo Muti
Pubblicato il 7 Luglio 2016 - 09:26 OLTRE 6 MESI FA
Donazione organi: 1690 km in una notte, Croce Verde salva 3 vite

Donazione organi: 1690 km in una notte, Croce Verde salva 3 vite

VENEZIA – Partenza da Venezia. Prima tappa Verona, seconda Milano, terza Genova. Tutto in una notte: totale 1690 chilometri. Con un risultato straordinario portato a casa: tre vite umane salvate. E’ la missione compiuta nella notte tra il 6 e il 7 luglio dalla Croce Verde di Mestre che ha consegnato in tre diversi ospedali altrettanti organi espiantati da una paziente morta nel primo pomeriggio a San Donà di Piave. Un viaggio straordinario raccontato nei minimi particolari dal quotidiano Il Gazzettino:

Il punto di partenza di questa trasferta è stato l’Ospedale di San Donà. È là che al capezzale di una persona deceduta la famiglia aveva deciso per la donazione degli organi. Avuta la disponibilità al prelievo plurimo, la Croce Verde Mestre è stata attivata per il primo viaggio verso l’Ospedale maggiore di Milano, centro di riferimento per la gestione delle richieste e delle disponibilità per i trapianti. Partiti alle 15.55 da San Donà, i volontari Giampaolo Bacci, Roberto D’Alba, Gianni Pavanetto e Tullio Perini hanno fatto ritorno alle 22.15 con la notizia che gli organi erano non solo prelevabili, ma attesi per un immediato trapianto su pazienti già identificati a Verona, a Milano e a Genova.

Subito la Centrale Operativa 118 ha pianificato il secondo lungo viaggio: partiti da Mestre alle 23 i volontari si sono recati in ospedale a San Donà per poi ripartire in piena notte, alle 2.30, con gli organi appena prelevati. Alle 03.35 sono stati accolti a Verona Borgo Trento, dove hanno consegnato il primo rene donato; due ore dopo, alle 5.45, sono giunti all’Ospedale San Raffaele di Milano, dove i sanitari attendavano il pancreas prelevato; poi via di corsa verso l’Ospedale San Martino di Genova, raggiunto alle 6.25, per la consegna del secondo rene. «L’eccellenza del nostro servizio sanitario – ha commentato il Direttore Generale dell’Ulss 12 Giuseppe Dal Ben – è fatto anche di questo lavoro silenzioso e nascosto, eppure importantissimo».