Elena Ceste, Michele Buoninconti si dice “innocente”. Ma chiede rito abbreviato

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Maggio 2015 - 07:20 OLTRE 6 MESI FA
Elena Ceste, Michele Buoninconti si dice "innocente". Ma chiede rito abbreviato

Elena Ceste, Michele Buoninconti si dice “innocente”. Ma chiede rito abbreviato

ASTI – Michele Buoninconti continua a dirsi “innocente”, ma per “evitare l’eccessiva esposizione mediatica nell’interesse preminente dei quattro figli”, ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. I legali del vigile del fuoco astigiano, accusato dell’omicidio della moglie, Elena Ceste, hanno depositato venerdì mattina negli uffici del gip di Asti la richiesta di rito abbreviato, che in caso di accoglimento prevede lo sconto di un terzo della pena. Proprio quello a cui punterebbe l’imputato, secondo i legali della famiglia Ceste, mentre l’amica Morena Deidda annuncia una manifestazione a Roma, il prossimo 22 giungo, per abolire il rito abbreviato nei casi di omicidio.

“Michele Buoninconti continua a dirsi innocente, certo che emergerà la realtà”, spiegano all’Ansa gli avvocati Chiara Girola e Massimo Tortoroglio, che difendono l’uomo. “La scelta del nostro assistito è stata dettata per evitare l’eccessiva esposizione mediatica nell’interesse preminente dei quattro figli”, aggiungono gli avvocati, che hanno anche depositato le conclusioni delle indagini difensive effettuate negli ultimi mesi.

I legali respingono anche al mittente le illazioni delle ultime settimane sul mantenimento dei quattro figli, affidati ai nonni materni: “Sta pagando con regolarità e in modo spontaneo”, dicono a proposito del loro assistito, che nelle scorse ore è stato trasferito dal carcere di Quarto d’Asti, dove era detenuto dallo scorso 29 gennaio, a quello di Verbania, nella sezione riservata agli appartenenti alle forze dell’ordine.

“Prendiamo atto della scelta difensiva dell’imputato”, commenta Deborah Abate Zaro, legale di parte civile della famiglia Ceste. Per l’avvocatessa, la richiesta del rito abbreviato è “frutto di un ottimo lavoro della Procura e di un cambio nella strategia difensiva, improntata più ad un contenimento della pena che alla contestazione delle emergenze probatorie”. Su Buoninconti pesano gli indizi raccolti nel corso delle indagini. E’ stato lui, secondo l’accusa, a uccidere la moglie e a nasconderne il cadavere a pochi chilometri da casa, dove è stato ritrovato quasi per caso dopo mesi di ricerche. “Sono innocente, cercate altrove chi ha ucciso mia moglie”, insiste l’uomo dal giorno del suo arresto.