Elena Ceste non era drogata: né alcol, né psicofarmaci nel suo corpo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Novembre 2014 - 23:46 OLTRE 6 MESI FA
Elena Ceste non era drogata: né alcol, né psicofarmaci nel suo corpo

Elena Ceste non era drogata: né alcol, né psicofarmaci nel suo corpo

TORINO – Elena Ceste non era drogata. Nemmeno sotto l’effetto dell’alcol e di psicofarmaci. Questo il primo risultato degli esami tossicologici sul corpo della Ceste, il cui cadavere è stato ritrovato il 18 ottobre scorso a Costigliole d’Asti, da dove era scomparsa il 24 gennaio scorso.

Il marito di Elena, Michele Buoninconti, resta il primo sospettato. Intanto i primi test sul corpo della mamma e casalinga di 37 anni sono arrivati, scrive Massimo Numa su La Stampa:

“Ma il primo screening del team di medici legali incaricati dal pm di Asti Laura Deodato (per gli esiti finali e definitivi ci vorrà ancora tempo) sembra aver chiarito uno degli aspetti importanti dell’indagine, come aveva già comunque confermato, con le sue testimonianze il medico di famiglia Mario Gozzellino, che non aveva mai firmato una sola ricetta per farmaci anti-depressivi o altro.

E’ un dato di grande interesse perchè esclude anche l’ipotesi di un tentato suicidio finito in tragedia, attraverso un overdose di psicofarmaci; l’altro esame, fondamentale, riguarda la presenza delle diatomee, alghe unicellulari, nel corpo della donna; se fosse accertata la loro presenza nelle ossa o nei pochi tessuti non completamente decomposti, significherebbe che Elena Ceste è morta annegata nei 25,30 centimetri d’acqua del Rio Mersa nel comune di Isola d’Asti. Al contrario vorrebbe dire che Elena aveva cessato di vivere per altre cause e il suo corpo nascosto la volta di cemento, ricoperto di fango e arbusti, dove è stato ritrovato, quasi per caso, la mattina del 18 ottobre.

Il medico legale Franco Romanazzi di Alba ha scelto, per questo esame, la procedura più complessa (l’analisi delle ossa), per cui – anche in questo caso – i tempi sono relativamente lunghi. Tracce di diatomee possono ritrovarsi in tutti gli organi principali, oltrechè nei polmoni o nel cervello. E’ confermato invece che non ci sono tracce di violenza sui resti; le ossa sono integre, nell’addome – saponificato – non risultano ferita da arma da fuoco o da taglio. Mentre è impossibile accertare se la donna sia stata strangolata o soffocata; le cartilagini del collo, infatti, si sono letteralmente dissolte”.