Elena Ceste, telone accanto al corpo. Controlli in serra di Michele Buoninconti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Ottobre 2014 - 00:01 OLTRE 6 MESI FA
Elena Ceste, telone accanto al corpo. Controlli in serra di Michele Buoninconti

Elena Ceste, telone accanto al corpo. Controlli in serra di Michele Buoninconti

TORINO  – Spunta un nuovo indizio nelle indagini per la scomparsa, e la morte, di Elena Ceste. Si tratta un telone, di quelli usati in agricoltura per proteggere le colture da gelo e grandine, trovato nei pressi del rio Mersa, il canale da cui il 18 ottobre sono emersi i resti della donna scomparsa nove mesi prima.

La scoperta nel corso del sopralluogo effettuato giovedì 30 ottobre dai carabinieri, con il supporto tecnico dei vigili del fuoco e la supervisione del medico legale che ha effettuato l’autopsia.

Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. “Sono in corso verifiche su tutti gli elementi raccolti in questi nove mesi”, è la versione ufficiale degli investigatori, che giovedì pomeriggio si sono presentati a casa di Michele Buoninconti, il marito di Elena Ceste.

Un vero e proprio sopralluogo, che si è soffermato in particolare sulla serra dell’uomo, al momento l’unico indagato per la scomparsa e la morte della donna da cui ha avuto quattro figli di età compresa tra i 6 e i 14 anni.

Nella casa di Costigliole d’Asti, a poche centinaia di metri dal canale di scolo nascosto tra i rovi in cui è stato trovato il cadavere, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Asti hanno scattato diverse fotografie. Serviranno a paragonare il telo con quelli presenti nella serra, da dove sarebbero stati prelevati anche alcuni campioni di terra.

Il telo potrebbe essere stato utilizzato per trasportare il corpo della donna nelle campagne di Motta, appunto dove è stato trovato. Ricostruzione, quest’ultima, che farebbe pensare a un delitto e non ad una caduta accidentale o al suicidio. Ma potrebbe anche non c’entrare nulla con la morte della donna che sabato scorso avrebbe compiuto 38 anni.

L’autopsia eseguita sabato scorso non ha infatti stabilito le cause della morte. “Le condizioni dei resti erano tali da non consentire di rilevare tracce chiare di violenza”, è stato il primo responso degli esperti, che sin qui sono stati in grado di escludere soltanto la presenza di ferite da fuoco e da arma da taglio.

Così, mentre dal rio Mersa continuano a emergere resti di Elena Ceste – gli ultimi sono stati trovati oggi -, si attende l’esito degli esami tossicologici e istologici, ultimo appiglio a cui aggrappare le speranze di far luce ai tanti perché di questa triste vicenda.