Elio Toaff, ex rabbino capo Roma, morto a quasi 100 anni. Aprì Sinagoga a Papi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Aprile 2015 - 08:29 OLTRE 6 MESI FA
Elio Toaff, ex rabbino capo Roma, morto a quasi 100 anni. Aprì Sinagoga a Papi

Elio Toaff con Giovanni Paolo II alla Sinagoga di Roma (foto Ansa)

ROMA – Elio Toaff, ex rabbino capo di Roma, è morto la sera del 19 aprile nella capitale. Avrebbe compiuto a fine mese 100 anni. Tra i momenti salienti della sua vita, si ricorda lo storico l’incontro con Giovanni Paolo II alla Sinagoga di Roma, avvenuto nel 1986. Fu la prima volta di un pontefice in un Tempio ebraico. Di quell’incontro scrisse più tardi: ”Insieme entrammo nel Tempio. Passai in mezzo al pubblico silenzioso, in piedi, come in sogno, il papa al mio fianco, dietro cardinali, prelati e rabbini: un corteo insolito, e certamente unico nella lunga storia della Sinagoga. Salimmo sulla Tevà e ci volgemmo verso il pubblico. E allora scoppiò l’applauso. Un applauso lunghissimo e liberatorio, non solo per me ma per tutto il pubblico, che finalmente capì fino in fondo l’importanza di quel momento…”. Ma ci fu un punto in cui quel tributo divenne ”irrefrenabile” e fu – aggiunse Toaff – ”quando il papa disse: ‘Siete i nostri fratelli prediletti e, in un certo modo, si potrebbe dire, i nostri fratelli maggiori”’.

Toaff per 50 anni è stato rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, la più numerosa d’Italia. Nato il 30 aprile del 1915 a Livorno, figlio del rabbino capo della città, Toaff era laureato in legge e in teologia all’Università di Pisa dove ottenne anche il titolo di rabbino maggiore. Nel 1941, nel pieno delle leggi razziali, andò a dirigere la Comunità ebraica di Ancona; due anni dopo, nel 1943, raggiunse i partigiani in Versilia. Catturato dai tedeschi – che poco dopo avrebbero compiuto la strage di Santa Anna di Stazzema – riuscì a scampare all’eccidio. Alla fine della guerra fu nominato rabbino capo di Venezia, dove divenne anche docente di Lettere ebraiche all’Università Ca’ Foscari.

A Roma arrivò nel 1951 raccogliendo l’eredità di David Prato. Lì trovò una comunità travolta dalla persecuzioni, che aveva subito la grande razzia del 16 ottobre del 1943 e che era stata decimata nei campi di sterminio nazista. Toaff ha lasciato la sua carica l’8 ottobre del 2001 a 86 anni: fu lui stesso ad annunciarlo quel giorno al termine delle preghiere in Sinagoga. Nel gennaio 2010, nella seconda visita di un pontefice ad un tempio ebraico, Benedetto XVI, prima di entrare in Sinagoga – dove l’attendeva il successore di Toaff, Riccardo Di Segni – il papa si fermò davanti la casa dell’oramai rabbino emerito di Roma dove ci fu l’incontro tra i due.

Vedovo da molti anni di Lia Luperini, Toaff ha avuto quattro figli. Per molti anni Toaff è stato direttore del Collegio rabbinico italiano, dove si formano i futuri rabbini e anche, molto a lungo, presidente del Tribunale rabbinico di Roma. Una raccolta di firme fu promossa anni fa dal segretario confederale della Uil Paolo Pirani per chiedere all’allora presidente Ciampi la nomina a senatore a vita. I funerali si svolgeranno a Livorno.