Emanuela Orlandi, baronessa Rothschild e “i ricatti per defenestrare Marcinkus”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Luglio 2013 - 12:02 OLTRE 6 MESI FA
Emanuela Orlandi, la baronessa Rothschild e "i ricatti per defenestrare Marcinkus"

La baronessa Rothschid

ROMA – Il caso Orlandi-De Gregori potrebbe far luce su un altro cold case: la misteriosa morte della baronessa De Rothschild, al secolo Ellen Dorothy Jeanette Bishop che sposò Evelyn Rothschild, ricchissimo rampollo della famiglia di banchieri londinesi, suo primo marito. Scomparve in una tormenta di neve il 29 novembre 1980. E, almeno secondo quanto raccontato da Marco Fassoni Accetti ai pm, il giallo sulla sua morte potrebbe tornare d’attualità a distanza di 32 anni.

Anche dopo il divorzio l’ex baronessa continuò ad essere la benvenuta nei salotti dell’alta società: ricchissima, bellissima e invidiatissima, frequentava le aste da Christie’s, collezionava oggetti d’arte, viaggiava. Nel novembre del 1980, a Sarnano, un piccolo borgo medievale sui Monti Sibillini in provincia di Macerata, scomparve misteriosamente nel nulla, inghiottita da una bufera di neve insieme all’amica e interprete Gabriella Guerin. Gli scheletri calcificati delle due donne furono ritrovati circa un anno dopo, il 27 gennaio 1982, proprio su quei monti.

Ora a rievocare il giallo della Baronessa De Rothschild è stato Marco Fassoni Accetti, l’uomo che si è autoaccusato del rapimento di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Ma la connessione tra i due casi non è proprio diretta. Fassoni Accetti, interrogato dal procuratore aggiuto Giancarlo Capaldo ha messo a verbale che:

Il gruppo di laici e religiosi di cui facevo parte, che nell’83 si rese responsabile del sequestro simulato delle due quindicenni in realtà era operativo da tempo. Iniziammo collocando microspie nell’auto di qualche monsignore e captando informazioni coperte dal Consiglio per gli affari pubblici della Chiesa. Il nostro principale obiettivo era salvaguardare il dialogo tra Santa Sede e Paesi dell’Est e quindi contrastare la politica anticomunista del papa polacco, basata sui fondi inviati dallo Ior a Solidarnosc.

Ed è qui che entra in gioco la baronessa De Rothschild: la nobildonna avrebbe dovuto accusare l’allora presidente dello Ior, Paul Marcinkus, di molestie sessuali, ma sparì prima che il complotto potesse essere messo in atto. Racconta ancora Fassoni Accetti:

Per defenestrare il presidente dello Ior Marcinkus, di cui si conoscevano le debolezze pensammo d’indurre donne altolocate ad accusarlo di molestie. Una di questa fu la baronessa Rothschild, da noi scelta per i legami d’interesse tra la dinastia e gli ambienti vaticani, nonché per la sua conoscenza personale, rafforzata dalla comune passione per l’araldica, del delegato nel Regno Unito, monsignor Bruno Heim, a noi vicino

Insomma, se fosse vero, il caso sarebbe bello che riaperto. Ma di più Fassoni Accetti non sa o non vuole raccontare. E la sua testimonianza non fa che aumentare il numero di interrogativi senza risposta. La baronessa ebbe davvero una relazione con Marcinckus? E soprattutto: la sua scomparsa fu forse conseguenza della guerra di potere in corso all’ombra del Cupolone?

In sede di interrogatorio, Marco Fassoni Accetti, precisa:

Quando sapemmo della scomparsa della baronessa, pensammo che fosse stata un’operazione della parte a noi avversa, che a sua volta sospettò di noi. Un fatto è certo: il mio gruppo era completamente estraneo