Emanuele Morganti ucciso, c’è un video: 9 indagati, sospettati anche i buttafuori
Pubblicato il 27 Marzo 2017 - 17:35| Aggiornato il 28 Marzo 2017 OLTRE 6 MESI FA
FROSINONE – Emanuele Morganti è stato ucciso a calci, pugni e sprangate di ferro in testa. Brutalmente massacrato all’esterno di una discoteca di Alatri nella notte tra venerdì 24 e sabato 25 marzo e le videocamere di sorveglianza hanno ripreso l’aggressione. Le immagini ora sono al vaglio degli inquirenti: Emanuele è morto dopo due giorni di agonia. Nove le persone indagate, 6 italiani e 3 albanesi, per il pestaggio letale in cui sarebbero coinvolti anche i buttafuori.
Grazia Longhi sul quotidiano La Stampa scrive che gli investigatori stanno interrogando i nove fermati e stanno analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza nella piazza dove il giovane Emanuele, 20 anni appena, è stato massacrato. Secondo quanto si è appreso, si tratta di una telecamera che inquadra ad ampio raggio tutta la piazza e che potrebbe perciò aver filmato anche gli istanti brutali del pestaggio. Nella piazza si trovano anche alcuni uffici comunali:
“Nove i giovani indagati, e nelle prossime ore alcuni di loro potrebbero essere arrestati. L’attenzione della procura e dei carabinieri si concentra su due giovani, di 24 e 27 anni, con precedenti penali, sospettati di aver inflitto i colpi mortali con una spranga di ferro. Più precisamente si tratterebbe di un paletto divelto da un cartello stradale. All’attenzione degli inquirenti c’è anche la posizione di un buttafuori italiano della discoteca che avrebbe preso parte al pestaggio. Sono ancora in corso interrogatori ed esame delle telecamere per far luce su quanto accaduto esattamente”.
La lite ha richiamato l’attenzione di due buttafuori, che hanno portato il gruppo fuori dal locale e uno di loro avrebbe preso parte al pestaggio:
“Ancora da chiarire con precisione – tra i ragazzi interrogati ci sono molta reticenza e omertà – le modalità con sui si è consumato il litigio fino a degenerare in un massacro. Al circolo musicale «Mirò Music Club» era in corso, come accade ogni fine settimana, una serata con uno spettacolo musicale. Il concerto aveva richiamato molti ragazzi, tra cui anche Emanuele Morganti e la sua fidanzata. La coppia, intorno alle 3 della notte tra venerdì e sabato, stava bevendo tranquillamente un drink al bancone del bar. Da un ragazzo poco distante è partita una battuta di troppo, una considerazione infelice sulla fidanzata della vittima e ne è nato un diverbio.
La musica era alta e in molti non si sono neppure accorti di quel litigio che ha invece attirato l’attenzione dei buttafuori. Fuori dal locale – dove peraltro già in passato si era verificato un pestaggio – il branco si è accanito sul giovane operaio con una violenza brutale, inaudita, senza senso. Emanuele è rimasto a terra tramortito in una pozza di sangue e con il cranio fracassato”.
Intanto il sindaco di Alatri, Giuseppe Morini, lancia un appello alla cittadinanza:
“Chi sa parli. Invito tutti a dire la verità, a collaborare con gli inquirenti affinché al più presto vengano individuati i responsabili. Alatri non deve essere omertosa. Fuori da quel locale c’erano tante persone, ma nessuno ha fermato gli aggressori o contenuto la terribile barbarie, è terribile”, ha aggiunto. “E’ terribile che molti erano in quella piazza del pestaggio, è una cosa che mi stupisce. Alatri non è omertosa, ma una cittadina matura con una sviluppata coscienza sociale”, conclude.
“Il Comune ha organizzato in serata una fiaccolata silenziosa e pacifica contro la violenza – ha aggiunto Morini – partiremo alle 19 dalla piazza in cui è avvenuta l’aggressione”.