Emilio Fede: “Intercettazioni taroccate. Gaetano Ferri ha provato a ricattarmi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Luglio 2014 - 10:22 OLTRE 6 MESI FA

 

Emilio Fede

Emilio Fede (foto LaPresse)

ROMA – Emilio Fede il giorno successivo alle intercettazioni in cui parla di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri nega e contrattacca: ”Non c’è nulla di reale in quello che Ferri ha detto. La registrazione è taroccata. È un galeotto, un bandito, un delinquente. Ha tagliato e cucito un anno e mezzo di registrazioni fatte su di me e ha prodotto queste finte rivelazioni”. Così, in due interviste a Repubblica e Tempo, Emilio Fede smentisce l’autenticità di alcune registrazioni fatte dal personal trainer Gaetano Ferri, in cui l’ex direttore del Tg 4 parla di Dell’Utri e Berlusconi.

”Io non so nulla, e non ho detto nulla, sui 70 conti all’estero di Marcello Dell’Utri, sul pizzo che avrebbe chiesto a Samori per candidarlo nel Pdl. Tutto falso”, afferma Fede.

”La frase sui soldi l’ho detta forse in battuta. Io sono amico con Dell’Utri, è mio fratello, ma non credo che abbia 70 conti all’estero, e comunque sono affari suoi”.

”Sono io la vittima. Lo scorso maggio – racconta Fede – ho firmato una denuncia: calunnia e minacce gravi. Era venuto a offrirmi le registrazioni, ovviamente per ricattarmi. Lo mandai a quel paese. Poi è andato da Signorini, il direttore di ‘Chi’, e l’ha mandato a quel paese”.

Fede parla dei suoi rapporti con Ferri.

”L’ho conosciuto nel 2012. Mi è venuto a cercare in redazione. Era appena uscito di galera. Era con la compagna, una con un cognome che mette paura. Non dico chi è, ci tengo alla pelle. Mi disse che aveva bisogno di aiuto, era uscito da un giro di droga”.

”L’ho portato alla palestra di Porta Venezia, a Milano, poi è fallita. Ha conosciuto diverse persone influenti, non posso dire il nome. E qualche volta ha allenato anche me. Durante le sedute mi faceva domande, domande: Berlusconi, Dell’Utri, Forza Italia”.

”Ogni tanto – prosegue Fede – gli davo qualcosa. Duecento euro per le bollette, trecento per l’affitto, trecento perché doveva ritinteggiare casa”.