Enzo Rendina non abbandona il paese dopo il terremoto: portato in caserma

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Febbraio 2017 - 12:09 OLTRE 6 MESI FA
Enzo Rendina non abbandona il paese dopo il terremoto: portato in caserma

Enzo Rendina non abbandona il paese dopo il terremoto: portato in caserma

ASCOLI PICENO – Il terremoto ha distrutto Pescara del Tronto ma Enzo Rendina non vuole abbandonare il suo paese. L’uomo si rifiuta di abbandonare le proprie radici e la terra in cui è cresciuto tra Umbria e Lazio, ma la frazione di Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno è ormai inagibile. Negli ultimi mesi Rendina ha vissuto in una tenda, ma ora i carabinieri lo hanno fermato e portato in caserma.

 

A raccontare la storia di Enzo Rendina è Maria Grazia Lappa in un articolo sul quotidiano Il Resto del Carlino, che lo descrive come l’ultimo reduce di Pescara del Tronto. Il provvedimento di fermo si è reso necessario perché nonostante le richieste di lasciare i luoghi del sisma per motivi di sicurezza, Rendina si è sempre rifiutato:

“Rendina negli ultimi giorni aveva trovato riparo nella sede dei vigili del fuoco di Borgo di Arquata, una situazione incredibile che non poteva andare avanti. Enzo è il simbolo della tragedia, il depositario della catastrofe, che ha colpito e cancellato Pescara. Poche parole ci dice al telefono che raccontano tutto il suo disagio: «Sono stato fermato – racconta –, ma ho un certificato medico che testimonia che non posso vivere nei luoghi chiusi»”.

Una vita dura quella degli ultimi mesi per Rendina, che ha vissuto all’aperto nonostante il freddo e si è lavato con l’acqua gelata della montagna:

“«Non ho fretta – aveva dichiarato – devo tranquillizzarmi, riprendermi da giorni vissuti come un cinghiale, da solo, lavandomi con l’acqua gelata della montagna. Un’esperienza dura». Nessuno era riuscito a convincerlo, nessuno era riuscito a spezzare quel cordone ombelicale che lo stringeva forte alla sua terra.[…] Una resistenza durata mesi, poi dopo il sisma del 30 ottobre, qualcosa è cambiato, la percezione che quella terra non sarebbe stata più uguale. Dopo giorni si era arreso e aveva deciso di andare ad alloggiare in una tenda a Borgo di Arquata. Ma Rendina è uno spirito libero e anche quella sistemazione alla fine non gli è andata più bene. Lo stesso commissario straordinario Vasco Errani era intervenuto più volte, invitandolo a trovare una sistemazione idonea per evitare disagi.

Il provvedimento adottato ieri (30 gennaio, ndr) si è reso necessario per evitare che possa accadergli qualcosa di grave, viste anche il precipitare delle temperature di questi giorni. La resistenza di Enzo Rendina quindi finisce qui, nel peggiore dei modi, purtroppo il terremoto è una tragedia che distrugge anche le speranze”.