Monti e Equitalia a caccia di pezze, nel Paese rivolta e isteria

Pubblicato il 11 Maggio 2012 - 15:32 OLTRE 6 MESI FA

Equitalia, sede di Roma (Lapresse)

ROMA –  L’appuntamento è per le ore 9 di giovedì prossimo: il premier Mario Monti e i vertici di Equitalia e Agenzia delle Entrate saranno faccia a faccia. Un incontro urgente per cercare di mettere qualche pezza a una maglia che si sta sfilacciando,  a un paese in cui rivolta e isteria si mescolano, in cui la cartella esattoriale è capro espiatorio delle frustrazioni collettive e simbolo-incubo dell’Italia in crisi.

L’undici maggio, poco dopo l’ora di pranzo il bilancio della giornata racconta di un pacco bomba alla sede centrale di Equitalia a Roma, di un sit-in sfociato in insulti e scontri a quella di Napoli, di due ispettori malmenati a Melegnano (Milano), e di due storie disperate, un tentato suicidio e uno che ci ha provato senza riuscirci.

Equitalia ha subito messo le mani avanti. “Il sensazionalismo alimenta la violenza. Sono eventi tragici da non spettacolarizzare” e  “facili strumentalizzazioni sfociano in vere e proprie guerriglie. E’ inaccettabile continuare a scaricare irresponsabilmente su Equitalia la colpa di gesti estremi e situazioni drammatica”. E ancora “c’è troppa superficialità nell’associale ad Equitalia il termine suicidio”.

Un imprenditore “oppresso dalle tasse” si è sparato a Torino, un solo colpo alla testa nel suo ufficio, ma si è salvato anche se è in gravissime condizioni.  Non sapeva più come mandare avanti la sua impresa: quelle cartelle esattoriali che gli arrivavano – ha scritto in un biglietto – non riusciva a pagarle perché “schiacciato dalle tasse”. Un padre di famiglia alla periferia di San Cataldo (Caltanissetta) si è dato fuoco ed è morto consumato dalle fiamme.

Mario Trombone è imprenditore, ha 73 anni e ha provato ad ammazzarsi. Giovanni Vancheri era idraulico, di anni ne aveva 54, ma dopo aver perso il lavoro per le sue condizioni di salute non ha retto.

Sono due storie di questa Italia in crisi, dove la disperazione si confonde con il rischio emulazione, dove togliersi la vita per alcuni resta l’ultimo gesto da fare.

In questo clima Equitalia e l’Agenzia delle Entrate diventano i bersagli principali di chi a fine mese non arriva. Le colpe vengono così scaricate sulle cartelle esattoriali, diventate un cappio che stringe troppo al collo di chi lavora e deve portare avanti una famiglia.

Se a Roma la paura è arrivata con una busta bianca che fortunatamente non è esplosa, a Napoli ci sono voluti petardi e uova, a Milano calci e pugni. La cosa che però allarma di più è l’ossessione anti-Fisco che porta a uccidersi.

La cronaca di questo 11 maggio ci fa tornare indietro nel tempo:

9 DICEMBRE 2011 – Un plico imbottito esplode tra le mani del direttore di generale di Equitalia Marco Cuccagna. L’attentato viene rivendicato dalla ‘Fai’ (Federazione Anarchica Informale) che aveva inviato un altro pacco bomba in Germania alla sede centrale di Francoforte della Deutsche Bank.

15 DICEMBRE 1011 – Equitalia ancora sotto attacco delle ‘minacce esplosive’. Una busta da lettere bianca da cui fuoriusciva polvere scura ha insospettito gli addetti al centro di smistamento delle poste: era una busta esplosiva con tanto di congegno pronto a fare un’altra vittima colpendo, se aperta, con una fiammata.

11 GENNAIO 2012 – Il 118 di Milano interviene per una busta sospetta recapitata a Equitalia, e attiva le procedure di prevenzione per il ‘protocollo antrace’. L’ intervento si rende necessario in quanto nella busta c’e’della polvere sospetta. 14 GENNAIO 2012- Un plico esplosivo arriva all’ufficio postale di piazza Mazzini a Roma indirizzato alla sede di Equitalia di via Cristoforo Colombo. Il plico poteva esplodere. La polizia con una macchina radiogena ha accertato che all’interno era contenuta polvere esplodente ed altra miscela sulla cui natura sono in corso accertamenti.

16 GENNAIO – Si è rivelata uno scherzo di cattivo gusto la telefonata giunta ai carabinieri di Terni che segnalava l’invio di un pacco-bomba alle sede di Equitalia di Viterbo. Nei due pacchi individuati dai cani anti esplosivo fatti arrivare da Ponte Galeria, gli artificieri dei carabinieri di Roma, dopo averli aperti, non hanno trovato né polvere da sparo né congegni per innescare l’esplosione.

26 GENNAIO 2012 – Due buste sospette vengono recapitate in due sedi di Equitalia a Milano, una in centro e l’altra in periferia.

31 GENNAIO 2012 – Una busta con un proiettile viene recapitata in una delle sedi di Equitalia a Roma, in via Ippolito Nievo. Ad insospettirsi un dipendente quando ha letto come mittente ‘Babbo Natale’, ed era priva del timbro e con codice di avviamento postale proveniente da Milano.

29 MARZO 2012 – Un uomo si dà fuoco a Verona davanti all’Agenzia delle entrate ma senza gravi conseguenze.