Esplosione a Ravanusa, crollano 4 palazzine FOTO: Selene al nono mese di gravidanza, Pietro il professore: chi sono le vittime

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 13 Dicembre 2021 - 08:50 OLTRE 6 MESI FA
Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina

Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina (foto Ansa)

Esplosione a Ravanusa in provincia di Agrigento. Quattro palazzine sono crollate e tre sventrate da una bolla di gas che si è formata a causa, a quanto pare, di alcuni tubi vecchi e mai sistemati. I corpi di quattro dispersi sono stati individuati dai Vigili del fuoco, che hanno scavato per tutta la notte e che stanno al lavoro da 36 ore. Ora stanno cercando di estrarre i resti. Restano da rintracciare ancora due dispersi. Con il ritrovamento salgono a sette le vittime del disastro.

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Esplosione a Ravanusa (Ansa)

Ravanusa, Selene Pagliarello era al nono mese di gravidanza

Tra i corpi ritrovati ci sarebbe anche l’infermiera trentenne Selene Pagliarello, al nono mese di gravidanza. A dirlo è il sindaco Carmelo D’Anglelo. 

Lo scorso 10 aprile Selene si era sposata e venne fotografata insieme al suo Giuseppe. La donna ha lo sguardo sognante, il vestito bianco e un bouquet di fiori gialli in mano. Otto mesi dopo quel sorriso non c’è più, sepolto sotto le macerie di via Trilussa a Ravanusa.

Oltre a lei sotto le macerie hanno perso la vita Giuseppe, Pietro, Enza, Carmela, Gioachina, Calogero, Angelo e dell’altro Giuseppe, il più vecchio, quasi novant’anni.

Serena è stata sepolta assieme al sorriso che doveva ancora esplodere, quello di suo figlio, che avrebbe iniziato a conoscere  mondo tra una settimana. Che non ha ancora un nome e non figurerà mai nell’elenco ufficiale dei morti e dei dispersi, ma è di fatto la decima vittima di questa tragedia siciliana, salvo un miracolo che chi scava da ore ancora aspetta e anzi è proprio quella speranza che gli da la forza di andare avanti.

Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina, lei infermiera del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento lui operaio, neanche dovevano esserci in quell’appartamento. Erano passati a salutare i genitori di lui, Angelo Carmina, 72 anni, e Maria Crescenza Zagarrio, 69, che tutti in paese chiamavano Enza. Angelo è ancora sotto le macerie mentre Enza l’hanno tirata fuori senza vita da quel groviglio di cemento, mattoni e pezzi di ferro. Un saluto veloce prima di andare a cena fuori, in un sabato come tanti altri.

Il corpo di Selene non è stato ancora ritrovato

Forse l’ultimo prima di partorire, visto che i nove mesi sarebbero scaduti la settimana prossima. Qualcuno, racconta il capo della protezione civile siciliana Salvo Codina, ha ipotizzato che Selene fosse in strada per una telefonata quando tutto è esploso. Ma per ora nessuno la trova. E allora restano i suoi pensieri e le sue foto.

Il post è dell’11 settembre del 2020 e racconta come il Covid abbia solo rimandato il suo sogno. “Eccoci qui, a poche ore da quello che avevamo sempre sognato. Lo abbiamo immaginato, preparato nei minimi dettagli, abbiamo preparato con tanti sacrifici la nostra casa che è lì a guardarci e a dirci ‘aspetto voi’, eravamo pronti si ma qualcosa è andato storto. Avevamo immaginato un 2020 tutto rose e fiori e così è stato, un anno di cambiamenti tutti positivi, settembre doveva essere la ciliegina sulla torta ma così non sarà.

“Qualcuno da lassù ha deciso per noi qualcosa di speciale, qualcosa che va al di la delle nostre aspettative, come a dire il 2020 doveva essere l’anno di cambiamenti importanti ma non del vostro matrimonio. Il 12 settembre rimarrà sempre una data importante perché grazie a quella abbiamo costruito il nostro futuro. Dobbiamo solo pazientare un altro po’ aspettando il 10 aprile 2021”. E quel giorno è arrivato, assieme al vestito bianco, al sorriso e al bouquet.

Chi sono le vittime di Ravanusa

Sorrideva anche Pietro Carmina, nelle foto con gli occhiali inforcati sul naso. Era stato un buon professore, a sentire i suoi compaesani. Aveva insegnato storia e filosofia al liceo classico Ugo Foscolo di Canicattì, poi era stato anche preside prima di andare in pensione. È scampato al Covid, anche, ma non all’esplosione: il suo corpo è con quello di Enza e quello di Gioachina Calogera Minacori all’obitorio.

Lui viveva al civico 69, le due donne al 65; entrambe le palazzine sono state devastate dalla furia dell’onda d’urto e delle fiamme. Non c’è ancora traccia, invece, della moglie di Pietro, Carmela Sciabetta, 60 anni. In Comune, dove era assistente sociale, ne parlano già al passato e con le lacrime agli occhi. “Aveva un vocione, parlava sempre ad alta voce. Ma era una persona allegra, serena, solare”.

Non si trovano neanche l’altro Giuseppe Carmina, 88 anni, l’unico che non abitava in via Trilussa ma in via Galilei, la strada perpendicolare all’epicentro dell’esplosione dove ci sono alcune case danneggiate, e Calogero Carmina, 59 anni, marito di Gioachina. I vigili del fuoco continueranno a cercarli per tutta la notte e finquando non avranno trovato tutti. Anche Selene, Giuseppe e il loro sogno spezzato. “Vi auguriamo una lunga vita insieme” c’era scritto sulla torta nuziale. Non è stata lunga, ma sono ancora insieme.

Ansa

Carmela Scibetta e Pietro Carmina, Selene e Giuseppe

Carmela Scibetta e Pietro Carmina, Selene e Giuseppe (Ansa)