Ester Pasqualoni e l’esposto contro Enrico Di Luca anni prima che l’uccidesse

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Giugno 2017 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Ester Pasqualoni e l'esposto contro Enrico Di Luca anni prima che l'uccidesse

Ester Pasqualoni e l’esposto contro Enrico Di Luca anni prima che l’uccidesse

TERAMO – Da anni Ester Pasqualoni chiedeva aiuto per difendersi da Enrico Di Luca, l’uomo di 69 anni accusato di averla uccisa per poi togliersi a sua volta la vita.

L’oncologa di 53 anni sgozzata nel parcheggio dell’ospedale di Sant’Omero (Teramo) in cui lavorava aveva presentato un esposto al commissariato di Atri del gennaio 2014 e, in quello stesso anno, una segnalazione ai Carabinieri di Roseto degli Abruzzi. 

Nell’esposto, sulla scorta del quale pochi giorni dopo il Questore ha emesso nei confronti dell’uomo un provvedimento di ammonimento, la donna ripercorreva le tappe della sua conoscenza con l’uomo, iniziata nel 2005, dicendo di temere per la propria incolumità.

Ester Pasqualoni, in particolare, nell’esposto descriveva la conoscenza mettendo in evidenza l’ amicizia, e parlando di una “relazione di amicizia” da circa dieci anni. Di Luca, secondo la dottoressa, si era sempre “comportato bene”, sino alla fine del 2013, quando la donna aveva cominciato a ricevere messaggi insistenti.

In alcune occasioni lo aveva trovato sotto casa e nei luoghi da lei frequentati. Nessuna aggressione o minacce, in ogni caso, ma attenzioni insistenti e continue come dichiarato dalla dottoressa, che aveva anche indicato dei testimoni, subito ascoltati dalla Polizia.

E proprio sulla base dell’esposto e dei successivi approfondimenti per l’uomo erano scattato, il 30 gennaio 2014, l’ammonimento da parte del Questore e il ritiro del porto d’armi. Il successivo contatto tra Ester e le forze dell’ordine era avvenuto ad aprile del 2014, quando avevo chiamato i Carabinieri segnalando che l’uomo era passato con l’auto davanti a lei e che le sembrava la stesse riprendendo.

A quel punto i Carabinieri erano intervenuti fermando l’uomo e sequestrando la telecamera che aveva in auto, con il fascicolo finito sul tavolo della Procura che, dopo la convalida da parte del gip del sequestro e i successivi approfondimenti, aveva chiesto l’archiviazione di quello stesso fascicolo. Ma l’ammonimento non è mai decaduto. Il provvedimento, infatti, era ancora in corso, non essendo mai stato revocato.