Eternit, Cassazione annulla condanna: reato prescritto. Urla in aula: “Vergogna”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Novembre 2014 - 21:32| Aggiornato il 20 Novembre 2014 OLTRE 6 MESI FA
Eternit, Cassazione annulla processo: reato prescritto. Urla in aula: "Vergogna"

(Foto LaPresse)

ROMA – La condanna del processo Eternit è stata annullata. La Cassazione ha dichiarato il reato prescritto. Oltre all’annullamento della condanna per Stephan Schmidheiny, magnate svizzero, sono stati annullati anche i risarcimenti per le vittime. “Vergogna“, hanno urlato i familiari delle vittime presenti in Aula.

CONDANNA ANNULLATA – La prescrizione è maturata al termine del primo grado. Con la sentenza della Cassazione che ha dichiarato la prescrizione e cancellato la condanna a Schmidheiny sfuma anche la possibilità per i familiari delle vittime e per le comunità locali di ottenere i risarcimenti.

E fonti vicine alla corte di Cassazione parlano di familiari “illusi”:

“Purtroppo c’è chi li ha illusi”,

questo è il commento trapelato da fonti vicine alla Procura Generale della Cassazione dopo la lettura del verdetto che ha dato un colpo di spugna al processo Eternit.

VERGOGNA” – La decisione della Prima sezione penale della Cassazione che ha dato un colpo di spugna al processo Eternit ha suscitato le proteste dei numerosi familiari delle vittime dell’amianto presenti nell’Aula magna.

“Vergogna, vergogna” hanno detto in tanti, urlando subito dopo la lettura del verdetto. Concetta Palazzetti, sindaco di Casale Monferrato, uno dei centri più colpiti dalla tragedia della Eternit, dopo la lettura della sentenza ha commentato:

“Sono dispiaciuta e amareggiata, ma preferisco aspettare domani prima di aggiungere altro. Domani mattina (20 novembre, ndr) riunirò la giunta comunale per decidere che cosa fare”.

Gli avvocati che rappresentano i 400 familiari delle vittime hanno commentato:

“Questa decisione formale della Cassazione non risolve alcun problema perché le persone continueranno a morire di amianto. Comunque, ci sono altri processi in corso e questa sera la Cassazione ha in sostanza detto che il maxi processo doveva svolgersi con l’accusa di omicidio, e dunque tenderei a non escludere che il procedimento aperto con questa imputazione possa avere un esito migliore”.

SPESE LEGALI A INPS E INAIL” – La Cassazione ha condannato al pagamento delle spese legali, la cui cifra per ora non è nota, l’Inps e l’Inail che avevano fatto ricorso per non essere state ammesse come parte civile dalla Corte di appello di Torino nel processo Eternit condannato a pagare le spese legali anche un parente di una delle vittime dell’amianto che era stato escludo dal diritto degli indennizzi.

Giuseppe Vella, avvocato generale dell’Inail, ha dichiarato:

“Per l’Inail i costi per le sole prestazioni ai lavoratori colpiti dalle patologie provocate dall’amianto sono costate 280 milioni di euro che non si recupereranno più perché il verdetto della Cassazione ha demolito in radice questo processo”.

“REATO C’E’, NON DEMORDIAMO” – “Aspetto di leggere la sentenza”, ha dichiarato a caldo Raffaele Guariniello, il pm del processo Eternit. In un primo momento il magistrato, che in primo grado e in appello aveva ottenuto la condanna del magnate svizzero Stephan Schmidheiny, non ha voluto aggiungere altro.

Poi le parole sono arrivate e Guariniello non è pronto ad arrendersi:

“Non bisogna demordere. Non è una assoluzione. Il reato c’è. La Cassazione non si è pronunciata per l’assoluzione. Il reato evidentemente è stato commesso, ed è stato commesso con dolo. Abbiamo quindi spazio per proseguire il nostro procedimento, che abbiamo aperto mesi fa, in cui ipotizziamo l’omicidi. Questo non è il momento della delusione, ma della ripresa. Noi non demordiamo. E adesso possiamo aprire il capitolo degli omicidi”.

CASO ETERNIT – Il maxi-processo Eternit è stato la più grande causa mai intentata in Europa e al mondo sul fenomeno dei danni alle persone e alle cose provocati dall‘amianto.

Le parti lese erano un migliaio, tra malati (soprattutto di mesotelioma), eredi dei defunti ed amministrazioni locali. Schmidheiny era stato ritenuto responsabile nei precedenti gradi di giudizio di disastro ambientale, con drammatiche conseguenze soprattutto per la salute degli operai, legato alle attività degli stabilimenti Eternit di Casale Monferrato (Alessandria), Bagnoli (Napoli) e Rubiera (Reggio Emilia).

“PROFONDA INDIGNAZIONE” –  “Apprendo con sorpresa e disappunto della decisione della Corte di Cassazione di annullare, causa prescrizione del reato, la sentenza di condanna a Stephan Schmidheiny nel processo Eternit. Non può che destare profonda indignazione”. A dirlo è Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, che ha commentato così la sentenza:

“Non può che destare profonda indignazione il fatto che migliaia e migliaia di persone e famiglie siano private del riconoscimento dei danni e delle responsabilità per ragioni che sono poco più che cavilli burocratici. Quando il diritto cozza con le più elementari ragioni di giustizia è segno che c’è qualcosa di profondo che non funziona nei meccanismi della giustizia italiana.

Il danno provocato dagli stabilimenti piemontesi e italiani dell’Eternit va al di là delle morti finora contabilizzate e allunga la sua ombra sulle generazioni future: alle famiglie delle vittime, alle associazioni che si sono battute in questi anni e a tutti coloro che attendevano un giudizio di giustizia ed equità, vanno la mia solidarietà, il mio sostegno e la mia vicinanza”.