Eugenio Fumagalli, tassista eroe morto mentre soccorreva i feriti di un incidente

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Gennaio 2019 - 09:52 OLTRE 6 MESI FA
Eugenio Fumagalli, tassista eroe morto mentre soccorreva i feriti di un incidente

Eugenio Fumagalli, tassista eroe morto mentre soccorreva i feriti di un incidente

CARUGO (COMO) – “Era una persona generosa, che si prodigava per tutti: parlare bene di lui significa dire la verità, non c’è nessuna retorica nelle mie parole”: con queste parole Vincenzo Mazza, direttore di Radio Taxi, descrive Eugenio Fugamalli, il tassista di 47 anni travolto e ucciso da un’auto mentre sabato notte, sulla Milano-Meda, soccorreva due giovani rimasti intrappolati nella loro auto dopo un incidente. 

Ex poliziotto, Fumagalli aveva ereditato la licenza del taxi dal padre e da dodici anni lavorava per la compagnia 6969 con la sua auto Zulu 38 e il logo di Emergency impresso sulla fiancata. Originario di Albiate, in provincia di Monza, abitava a Carugo, in provincia di Como, ma lavorava a Milano. 

Sabato notte, ricostruisce Il Giorno, Fumagalli aveva terminato il servizio e stava tornando a casa quando, alle 3:30, lungo la supertstrada all’altezza di Cesano Maderno si è fermato per soccorrere i due giovani occupanti di un’auto rimasta accartocciata in un incidente. 

Fumagalli ha accostato, ha indossato il giubbetto catarifrangente, ed è andato verso i feriti, ma poco dopo è arrivata un’auto guidata da un ventunenne che ha speronato l’auto, facendola finire addosso al tassista, che è morto sul colpo dopo essere stato sbalzato a terra. Quando l’ambulanza del 118 è arrivata per Fumagalli non c’era più nulla da fare. 

Il conducente dell’auto che lo ha travolto e che non si è fermato a prestare soccorso è stato poi rintracciato dalla polizia stradale grazie alla targa dell’auto rimasta a terra nell’impatto. 

I colleghi del tassista lo ricordano commossi per i suoi gesti di altruismo: il 27 dicembre a Milano, in piazza Firenze, aveva difeso un collega da un tentativo di rapina. “Sono annichilito da quanto è successo”, ha detto Mazza al Giorno. “Era una persona generosa, che si prodigava per tutti: parlare bene di lui significa dire la verità, non c’è nessuna retorica nelle mie parole. Eugenio era una brava persona, aveva qualcosa di aristocratico nei suoi modi. Non l’ho mai sentito alzare la voce con nessuno”.