Fabio Battocchi e Federico Bugna morti a 13 anni: caduti in un burrone

di Spartaco Ferretti
Pubblicato il 4 Agosto 2016 - 10:06 OLTRE 6 MESI FA
Fabio Battocchi e Federico Bugna morti a 13 anni: caduti in un burrone

Fabio Battocchi e Federico Bugna morti a 13 anni: caduti in un burrone

TRENTO – Sono usciti con il nonno per un’escursione e non sono più tornati. Morti ad appena 13 anni. Precipitati in un maledetto burrone.  I corpi dei due ragazzini, Fabio Battocchi e Federico Bugna, sono stati trovati  nella notte tra il 3 e il 4 agosto dal servizio di soccorso alpino ai piedi di un dirupo.

Scrive il Corriere della Sera:

I due, entrambi 13 anni, erano partiti nel pomeriggio da una baita in quota, intorno ai 1.700 metri, per andare a scattare delle fotografie, ma non erano rincasati per la cena. E’ allora, secondo le prime informazioni, che i familiari hanno allertato i soccorsi, dopo avere tentato di cercarli nei dintorni.

L’allarme, allarme è partito attorno alle 21 quando il nonno accompagnatore non li ha visti tornare nella baita in quota dove avrebbero dovuto trascorrere la notte. Immediate le ricerche, coordinate dal soccorso alpino e volontari dei vigili del fuoco.

Poco prima di mezzanotte  il ritrovamento dei corpi che ha cancellato le residue  speranze di riportare a casa i due ragazzini sani e salvi: Fabio e Federico sono morti dopo un volo di circa 40 metri.

 

A settembre Fabio e Federico avrebbero dovuto iniziare la terza media. Erano a malga Staboletto, nel Trentino orientale, ai piedi dell’Adamello, in quelle che per loro erano le zone di casa. Erano saliti in quota col nonno di Fabio. Alle 21 però non erano tornati dall’escursione e il nonno ha lanciato l’allarme.

I due sono stati quasi certamente traditi dal buio.  Ne sono convinti i soccorritori che per tutta le notte li hanno cercati nelle zone impervie della valle.    Quando il nonno di Fabio, uno dei due ragazzini, ha dato l’allarme perché non li ha visti tornare alla baita erano le 19, e ormai il sole stava tramontando dietro le montagne. I due tredicenni conoscevano molto bene la zona, in quanto da sempre andavano assieme a fare passeggiate e a giocare nei boschi. Forse i ragazzini si sono attardati per fare delle foto e poi sono scesi in fretta a valle quando ormai però era sceso il buio. A quel punto, forse usciti dal consueto tragitto, sono scivolati precipitando nel canalone. Non è possibile chiarire, dicono i carabinieri, se uno di loro abbia tentato di prestare soccorso al compagno in difficoltà e uno abbia trascinato l’altro. Il tragico dato di fatto è che i due tredicenni sono stati trovati alla base di due salti di roccia di circa 20 metri, sormontati dal ripido pendio che i due ragazzi stavano scendendo e lungo il quale sono probabilmente scivolati senza riuscire a fermarsi