Fabio Cannavaro indagato per frode fiscale: “Non pagò tasse per un milione”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Ottobre 2014 - 11:55| Aggiornato il 23 Ottobre 2014 OLTRE 6 MESI FA
Fabio Cannavaro, indagini frode fiscale: sequestrati beni per 900 mila euro

Fabio Cannavaro

NAPOLI – Tre barche di lusso da utilizzare per il noleggio ma che poi in realtà venivano usate per fini personali, senza pagarci tasse. Fabio Cannavaro e la moglie sono così indagati per frode fiscale. Secondo controlli effettuati dalla Guardia di Finanza Cannavaro infatti tra il 2005 ed il 2010 non avrebbe pagato tasse per un milione di euro. La Finanza ha anche sequestrato all’ex calciatore beni per 900mila euro. La frode è stata scoperta nel 2011 dall’Agenzia delle Entrate secondo cui “era stata creata una società fittizia, la FD Service, che gestiva fittiziamente tre imbarcazioni da diporto, Massivus, Chriman Naples e Chriman II”.

In realtà, ha poi accertato la Guardia di Finanza, le tre imbarcazioni, anziché venire noleggiate, erano gestite dai coniugi Cannavaro per fini personali; in questo modo, tuttavia, l’ ex capitano della Nazionale e la moglie non pagavano le tasse e le accise sul carburante

Al termine dei controlli fiscali è infatti stata accertata secondo la Finanza, “nel periodo tra il 2005 e il 2010, una evasione di imposte dirette (Ires e Irap) e Iva, per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro“.

Gli indagati nell’indagine della Procura di Napoli sono complessivamente quattro: oltre all’ex capitano della nazionale, infatti, risultano sotto inchiesta anche la moglie di Cannavaro, Daniela Arenoso, un cognato dell’ex calciatore ed una quarta persona. Gli indagati sono accusati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. L’Agenzia delle Entrate ha scoperto che Fabio Cannavaro, e la moglie Daniela Arenoso, usavano tre imbarcazioni nella disponibilità della “FD Service srl” per fini personali anziché per il noleggio, attività per la quale era stata costituita la società.

La Procura ha delegato al Nucleo di Polizia tributaria di Napoli (Gico) ulteriori indagini per rilevare l’eventuale coinvolgimento nei reati tributari di altri soggetti oltre al rappresentante legale della società, Daniela Arenoso (moglie di Cannavaro), nonché a esaminare la situazione patrimoniale degli indagati con l’obiettivo di individuare beni in grado di garantire il recupero totale o parziale delle somme sottratte al fisco.

Le indagini hanno consentito di accertare il diretto coinvolgimento sia di Fabio Cannavaro, quale titolare e amministratore di fatto della società, che di Eugenio Tuccillo, “persona di scarsa capacità reddituale – si legge in una nota della Procura – che si è volontariamente prestata a rilevare le quote della società durante la verifica fiscale, mettendola poco dopo in liquidazione”. E’ stato inoltre posto sotto sequestro preventivo “per equivalente” un complesso di beni immobili dal valore di circa 650mila euro. Le indagini hanno accertato infine ulteriori condotte illecite poste in essere dagli indagati, tra cui un ex dipendente della società controllata da Cannavaro, finalizzate a sottrarsi fraudolentemente al pagamento delle imposte. Ciò ha determinato la denuncia dei responsabili per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte nonché il sequestro del bene oggetto della cessione fittizia, un’imbarcazione modello Itama 38 dal valore di 180mila euro.